Sito Letterario & Laboratorio di Scrittura Creativa di Monia Di Biagio.
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Raffa
Età: 62 Registrato: 25/07/06 22:35 Messaggi: 496
Località: Portici Interessi: Scrittura e cucina Impiego: Farmacista
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Caro Sergio, ti ammiro per essere riuscito a leggere in un giorno il libro di Luigi, sono già due giorni che il libro è sul mio comodino e, nonostante io conosca già molte delle sue poesie, ancora non sono arrivata all'ultima pagina.
Per la verità il libro,lì dov'è, fa compagnia al tuo, in quanto ancora sono nella fase di rilettura e scelta delle tue poesie che più amo.
Ho sempre pensato che la narrativa fosse più semplice, non solo da scrivere ma anche da leggere: una bella storia ha un inizio, uno sviluppo e una fine che puoi condividere o meno ma che resta nelle sensazioni che ti ha dato alla prima e unica lettura.
Una poesia invece mi induce a un cammino diverso, la leggo e ne percepisco una sensazione, in alcuni casi molto forte e definita (e allora mi conquista per sempre!) in alcuni casi meno; e allora mi sembra di non capire e... non può essere, devo coglierne il messaggio, seppure non corrisponde a quello nelle intenzioni del poeta.
Ecco che, per esempio, ieri sera ho dovuto leggere ad alta voce la poesia di Luigi "Ciò che non sono" per capire quanto sia meravigliosa nella sua semplicità e comunque, nella seconda parte è come se qualcosa non suonasse , forse un errore di stampa o ancora non capisco del tutto?
Tanto la leggerò fino a che arriverò all'interpretazione giusta per me.
Forse voi poeti avete il dono innato di comprendervi in un attimo e guai se non fosse così, siete animi speciali, per me invece un giorno non basterebbe neanche a leggere le vostre prefazioni!
Scherzo ovviamente, ma pensa alla tua "Malinconia" o a "Profumo" (per non elencarle tutte) io le ho lette più di una volta e, a distanza di quasi un mese, il tuo libro è ancora sul mio comodino.
Luigi, tutto quello che dici è vero a partire dalla strana sensazione che provoca il fatto che possa leggerti chi, fino a un attimo prima, sapeva solo per sentito dire della tua passione per la scrittura.
E' come svelarsi di colpo e avvertire quel pudore che, come tu dici, è strettamente correlato col timore che tutti abbiamo di essere giudicati.
E indipendentemente dai fischi o dagli applausi conta quello che dici alla fine e che ti fa un grande onore: "leggetelo voi che scaricate e passate di qua, SIAMO FELICI, spero questo vi basti, che non vi sciocchi".
In fine dei conti questo è ciò a cui tendiamo per la maggior parte delle nostra vita. _________________ *** Raffaella *** |
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