Sito Letterario & Laboratorio di Scrittura Creativa di Monia Di Biagio.
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"Scritturalia" è la terra delle parole in movimento, il luogo degli animi cantori che hanno voglia di dire: qui potremo scrivere, esprimerci e divulgare i nostri pensieri! Oh, Visitatore di passaggio, se sin qui sei giunto, iscriviti ora, Carpe Diem!
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giuseppemincuzzi
Registrato: 19/10/05 11:01 Messaggi: 31
Località: Roma
Sito web: http://www.mincuzzi.net
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Dedica per l'8 Marzo: alla DONNA.
La violenza alla DONNA
Nun poi violentà 'na DONNA magari pe' du' ore,
coll'occhi tua felici e i sua ner terore.
Pe' fa' l'amore ce vo' rispetto, attrazione e sentimento,
ma lei te sta gridando co’ forza lo spavento.
Potresti anna' a mignotte ch’è de facile soluzzione
oppure risorve tutto, co’ la masturbazzione.
Invece tu che cerchi pe' raggiunge l'amplesso?
‘N giro la tua vittima pe' tenella ‘n tuo possesso.
Ogni vorta che succede, me vergogno d'èsse nato
er penziero me va a DIO perchè è lui che cià creato
E' la DONNA che doveva pe' prima Lui creà
e no l’omo animale, che penza solo a violentà:
cor sesso, cor potere e pure cor penziero
scordannose ch’ar monno te ciànno messo loro.
Nove mesi t'ha portato adorandote ner suo grembo
le carezze lei t'ha dato quanno poi te sei fatto bimbo.
Si sbajavi era tu padre che te prenneva a ceffoni
consolandote tu madre te riempiva de bacioni.
Tutto questo pe' insegnatte, te lo dico e so' sicuro
che la donna nun è ‘n oggetto ma ‘n fiore bello e puro,
da odorare e coltivare co’ sincera tenerezza
profumandoti d'amore e trattare co’ dolcezza.
Tutto questo l'hai sprecato nonostante l'evidenza
cancellandoje la dignità co’ ferocia e co’ violenza.
Malgrado la realtà riflettenno pe' ‘n seconno
poi dettata dall'amore, lei te mette lo stesso ar monno.
Poesia e Foto di Giuseppe Mincuzzi _________________ Er Poeta Metropolitano
Giuseppe Mincuzzi
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Monia Di Biagio Site Admin
SCRITTURALI
Età: 50 Registrato: 06/02/05 16:39 Messaggi: 5976
Località: Viterbo Interessi: Scrivere & Viaggiare Impiego: Scrittrice & Giornalista (Free Lancer) Sito web: https://www.facebook.c...
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Bellissima, Giuseppe grazie per averla pubblicata qui, proprio oggi...
...Affinchè, grazie a queste tue sentite parole, questo giorno di festa per le donne, possa essere dedicato SOPRATTUTTO a tutte coloro che piu' soffrono e magari non hanno proprio nulla da festeggiare: la mia dedica vuole dunque ampliarsi e giungere, tramite te e la tua espressivissima foto, che già tutto e di piu' sottolinea da sola, a tutte le donne negli ospedali, a quelle rinchiuse nei manicomi e quelle ancor piu' sole, nuove schiave della Legge 180, alle donne che vivono sui binari delle stazioni e dormono, sino al giorno in cui non si risveglieranno piu', su scomode e gelide panchine, alle schiave del sesso, alle donne-bambine che per un misero tozzo di pane, ogni giorno dell'anno, senza tregua, si concedono ai pedofili-turistii del sesso, alle donne costrette a chiedere l'elemosina a semafori, alle donne delle "case di lamiera" costrette a far figli, come conigli, "perchè ogni due braccia in piu', son piu' soldi e lavoro", alle donne-nonne che sopravvivono con 500 euro al mese, con l'affitto da pagare e quel poco che rimane per mangiare, alle donne che stanno per abbandonare un figlio perchè addolorate e coscienti che non ce la faranno a crescerlo, alle donne delle navi-carretta cui traversata inesorabilmente è finita in fondo al mare, con un peso al collo e quello nel pancione, alle donne improvvisamente scomparse e mai ritrovate, a quelle invece ritrovate in fondo ad un fosso o con un buco in testa nel bagno d'un treno, alle donne che per il burka o un bruciante acido non hanno piu' o non hanno mai avuto un volto, alle donne soldato della Somalia che con un kalasnjkov in braccio combattono contro e tolgono la vita ai loro stessi figli, alle donne bambine che con pratiche da macellaio vengono cuciti e evirati i genitali, alle donne madri-mogli e figlie dei militari uccisi, alle donne mamme dei martiri, dei terroristi, madri della mafia, artefici di un ideale completamente sbagliato, alle donne carcerate, soprattutto a quelle che piu' in questa vita, con estrema cattiveria hanno sbagliato, perchè con un solo iroso gesto hanno gettato via per sempre il dono piu' grande, la loro stessa vita. In definitiva a tutte quelle donne, invisibili, alle quali è stata calpestata la propria dignità e femminilità, a tutte coloro che non hanno saputo camminare in questo mondo con piedi angelici e scarpe di velluto! _________________ I Miei Siti On-Line: (profilo su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | (pagina personale su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | (gruppo Scritturalia su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! |
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Raffa
Età: 62 Registrato: 25/07/06 22:35 Messaggi: 496
Località: Portici Interessi: Scrittura e cucina Impiego: Farmacista
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Non ho mai creduto troppo in questa festa, la trovo quasi mortificante.
Personalmente non sento il bisogno di una data particolare che mi ricordi il mio essere donna, ne sono felice giorno per giorno per quello che riesco a fare e dire o anche per quello che "non" riesco a fare e dire.
Soprattutto le donne di cui parla Monia, e come lei stessa dice, penso che proprio oggi non abbiano assolutamente nulla da festeggiare!
Ma quello che dice Giuseppe mi fa riflettere, non avevo mai visto la questione della violenza a una donna in questi termini, non avevo mai riflettuto sul fatto che un uomo... uomo poi, che dico, un animale che compie un simile scempio si rende protagonista del peccato più grave verso colei che è capace di dare la vita, in tutto e per tutto simile a chi ha messo al mondo lui stesso!
Bellissima la poesia Giuseppe, penso che da oggi in poi l'8 marzo avrà per me un significato proprio perchè inevitabilmente mi riporterà alle parole lette stasera e a quel senso che non avevo colto ma che oggi mi colpisce dritto al cuore.
Grazie Poeta!
Raffaella |
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Aquilone
Età: 66 Registrato: 30/11/06 21:21 Messaggi: 597
Località: Roma Interessi: Tutto per vivere meglio Impiego: Progettista Sito web: http://aquilonedellepa...
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Complimenti Giuseppe sei proprio er Poeta, hai colpito nel segno ma queste parole vale la pena ricordarle tutti i giorni e tutti i minuti di un giorno. Senza rancore o polemica dico la mia..
Nonostante quanto si dice della festa dela donna io dico che non abbiamo ancora imparato a rispettare i diritti dell'uomo Art. 3 della costituzione universale, in questo si cita pari diritti uomo donna e per uomo inteso come umanità, a cosa serve augurare se poi frustiamo, a cosa serve donare un'ora di libertà per una vita di catene, non siamo ancora liberi nella mente per capire cosa significhi " diritti dell'uomo " si crede, solo che l'uomo è l'uomo e la donna non è un uomo inteso come umanità....
solo per il semplice sentire dentro.. _________________ L'Aquilone delle parole |
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giuseppemincuzzi
Registrato: 19/10/05 11:01 Messaggi: 31
Località: Roma
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Uno dei miei principali difetti/pregi è quello di dire sempre la verità. L'essere sincero, uno dei valori che cerco di trasmettere ai miei figli. Non paga sempre ma ti fa sentire bene. Questa premessa per dirvi che i miei versi in confronto a quello che è stato espresso in questo post sono nulla. Monia, Raffa e Acquilone, mi avete fatto venire i brividi. Ho postato questa poesia su altri forum che hanno scatentato pareri contrari e favorevoli (alcune volte molto offensivi che hanno dato il LA a battute veramente basse) ma quello che volevo leggere l'ho letto qui, non perchè siano positivi nei miei confronti, ma l'espressione più alta verso una creatura che DIO non poteva non creare: la DONNA.
Grazie ancora _________________ Er Poeta Metropolitano
Giuseppe Mincuzzi
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Monia Di Biagio Site Admin
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ER POETA METROPOLITANO: e le sue Poesie!
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Giuseppe Mincuzzi nasce a Roma nel 1963 nello storico quartiere della Garbatella. Le sue origini sono del sud, la madre è di Secondigliano ed il padre Barese. Eredita quindi, tutta la creatività campana e la fierezza pugliese. Questa contaminazione si assembla con la sua romanità facendo nascere un miscuglio tra passione, ribellione e umanità. Nel corso degli anni queste caratteristiche vengono messe in evidenza con le sue scelte di vita. Si arruola volontariamente nel corpo nazionale dei vigili del fuoco per non imbracciare armi ma offrire il suo servizio alla popolazione civile. Dentro di lui nasce un qualcosa che lo spinge fortemente a creare e cerca di esprimerlo attraverso la fotografia, il suo primo amore. Si occupa di fotografia dal 1988. Vincitore di numerosi concorsi fotografici a livello nazionale, collabora con diverse testate giornalistiche affrontando molteplici tematiche. Il suo estro lo porta a spaziare senza problemi da immagini sul turismo a quelle del sociale ma è di quest'ultima tematica che si sente più attratto e questo lo porterà più avanti a scrivere poesie. Appassionato di teatro ha lavorato per alcuni anni come fotografo di scena, presso la compagnia teatrale "La Cipria e la Giubba". Nel campo della moda ha realizzato book fotografici per il lancio di nuovi stili e tendenze. Ma è la sua vena poetica che lo induce a smettere di fotografare per rappresentare la sua anima non attraverso le immagini ma componendo versi. Numerose sono le poesie d'amore dedicate alla sua compagna, ma una ulteriore esperienza negativa lo portano a sfogare la sua rabbia interna rafforzando il verso con il dialetto romano. Gli amici lo definiscono "poeta metropolitano". Compone la sua prima raccolta di poesie che immette nel giro di Internet per captare il giudizio di persone non legate a livello affettivo. Da loro si aspetta sicuramente una critica costruttiva. Sembra che il successo sia diventata una realtà e vuole diffondere questo messaggio poetico ad un pubblico più ampio.
"Il tempo scorre velocemente, i ritmi di vita sono alienanti, tutto sembra scontato, futile e monotono. In realtà in questo marasma, bisogna potersi fermare, isolarsi mentalmente e cominciare a far funzionare gli occhi ed il cuore, le mie immagini e le mie poesie cercano di rappresentare questo. L’evidenziare quello che gli altri non vedono o meglio, non riescono a vedere perché alienati. Una foto come una poesia deve, come i quadri dei pittori, suscitare emozioni, "profumare di vero".
-Giuseppe Mincuzzi-
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ASCOLTA ALCUNI SUOI BRANI RECITATI ANCHE NELLA SEZIONE MP3 DEL NOSTRO SITO:
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Giuseppe scrive: "Ho passato un momento difficile della mia vita. Una volta superato è scattato un qualcosa in me. Mi succede spesso di dovermi fermare per scrivere delle poesie (almeno le definisco così. Chi mi conosce afferma che in me ci sia del talento. A volte gli amici non sono obbiettivi perchè ti vogliono bene. Vorrei mettermi alla prova con un pubblico più ampio. Le poesie sono in romanesco, ma non stretto. Chiedo scusa per chi non le capirà. Grazie per l'attenzione." _________________ I Miei Siti On-Line: (profilo su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | (pagina personale su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | (gruppo Scritturalia su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! |
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-Er tetto fatto de stelle-
Appena che ha trovato un angoletto
co n'pezzo de cartone se fa er letto.
'Na vorta sotto a un ponte, un'artra a la stazzione,
oppure su la soja d'un portone.
Nun è un disadattato, nemmeno un mendicante
ma uno co' tanta dignità da venne a un politicante.
Er freddo j'ha magnato li ricordi, er callo j'ha seccato le ferite,
ma è un omo libbero de sceje se affrontà le discese o le salite.
L'amichi sua so' gente de gran core
je porteno coperte e quello che j'occore.
Lui accetta ma lo fà pe' cortesia,
l'ha scerta lui 'sta vita: è la sua via.
Nun vo' padroni perché lui è un ribbelle
cor sogno de dormì sotto le stelle.
Lo vedi la matina vagà pe' la strada
sembra che stia male, quasi che cada.
Ma è solo l'andatura de chi vole
tirà a campà senza beccà artre sòle.
Quelle che un omo de tutti li giorni
subbisce co' ipocrisia senza ritorni.
L'infamia, la violenza, er tradimento, pe' voi so' cose bone,
a me nun me frega n'cazzo, parola de n'barbone.
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-Er bimbo s'e' addormito-
"Ho paura, mi fai male, per favore,
portami da mammina, che ho dolore".
Ogni vorta che violentano 'na creatura
sta frase me rimbarza ner cervello e ho paura,
paura de impazzì e senza rancori,
uscì a cercà er mostro, pe' fallo fori.
A me nun me frega gnente considerallo un malato,
nun po', dopo er primo momento, nun restà paralizzato
davanti a un corpicino fragile ed innocente,
che grida "aiuto, signore, lasciami, io nun t'ho fatto gnente".
E tu Padre Eterno che la vita c'hai donato,
potresti intervenì a levallo dar creato,
er regazzino nun doveva stare lì
ma nel suo lettino callo, rannicchiato pe' dormì.
L'ira me se placa ma solo per un secondo
sognando la creatura andare all'artro mondo
dorme finarmente, er mostro se n'è annato,
se trova in Paradiso, se Dio l'ha creato.
Er posto è molto bello tutto profumato
l'adulto nun po' entrà, l'accesso gli è vietato.
La nuvola è er pavimento, er cielo il suo tetto,
ner mezzo un parco giochi intorno a n'castelletto.
Solo alla Madonna l'ingresso è consentito,
con lei nun vedi l'ombra de n'bimbo impaurito.
Co' n'bacio, n'soriso e pure 'na carezza,
difenne st'angioletti che fanno tenerezza.
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-L'anzia da terorismo-
Mò me so' rotto veramente:
a me de 'sti palestinesi, arabbi, ebbrei nun me ne frega gnente.
Piamoli tutti e mettemoli su un'isola deserta,
faranno pace o se scanneranno, 'na cosa sarà certa:
risorveressimo tutto e,a la velocità d'un razzo,
potressimo levasseli dar cazzo!
L'americani sarebbero contenti:
potrebbero rubbà tutto er petrojo e, li potenti,
nun farebbero più tanto umorismo
a riccontà bucie sur terorismo.
La guera è corpa de l'americani! Come si nu' lo sapessi,
solo che 'st'infami ce pieno pe' fessi.
Ma, sarvognuno, si la famija mia facesse er "botto"....
Senza penzacce io, in quattroequattr'otto,
me riempirebbe er corpo de tritolo
pe' fa zompà li stramortacci loro.
NOTE ALLA POESIA: "Un'altra poesia che potrebbe suscitare irritazione nei miei confronti. Ma te lo giuro non sono una persona razzista, ho solo tradotto l'ansia delle persone comuni che oltre tutti i soliti problemi gli si è aggiunto il problema della morte."
Giuseppe Mincuzzi. _________________ I Miei Siti On-Line: (profilo su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | (pagina personale su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | (gruppo Scritturalia su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! |
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Giuseppe scrive: "Vi mando un'ultima poesia solo per rassicurare le persone che traggono dalle mie poesie solo drammaticità. Non vorrei apparire un megalomane.... E per sorridere."
-In mezzo ar traffico-
Me capita de sovente
de manna' a fanculo un deficiente
Sapete de chi sto' a parla'?
De tutti quei stronzi che nun sanno guida'
C'e' per esempio l'alfista cor cappello e li guanti
Che lento quanto na lumaca rompe er cazzo a tutti quanti
Pe nun parla' de chi parcheggia mettenno le quattro frecce,
bloccandote pe' ore, nun je fareste le palle a trecce?
Poi c'e' quello che fermo al parcheggio
quanno che t'ha visto te dice , " guardi che esco oggi pomeriggio"
Co le donne poi vojo esse cortese
Nun lo fanno apposta a esse scorette è corpa der marchese
Ma lo stommaco me se rivorta solo in un caso
Co' quello che vorebbe fatte passa' la mosca sotto er naso
E mentre tu cojone fai la fila ar casello, ar semaforo o dar benzinaro
Er vorpone de turno te passa avanti e fa l'ignaro.
De st'urtima categoria ve vorrei di na cosa
So stronzi presenti a Roma a Milano come a Canosa
Ma er premio der cretino so' sicuro
Lo assegno ar pizzardone, te lo giuro,
Che quanno vole l'ingorgo lui crea'
Ce mette meno impegno de io che sto' a caga'.
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GIUSEPPE CI SCRIVE: "Si è verificata una cosa molto particolare. Un mio accostamento casuale con Simone Cristicchi ed in particolare di una mia poesia con il testo della sua canzone. Qualche anno fa vidi il film di Marco Tullio Giordana “La meglio Gioventù”, una bellissima storia di due fratelli e sullo sfondo il disagio mentale di una ragazza, che per tutto il film non parla ma esprime con i suoi occhi tutta la sua sofferenza di malata di mente. Nelle scene più drammatiche mi sono chiesto sempre cosa potesse provare una malato mentale nelle sue crisi più profonde ed uscirono questi versi":
-‘Na rosa co le spine-
Graffi e crepe drento ar muro
chiodi spezzati ner futuro
musica ridondante ner cervello
vita priva de colori pastello.
Lunghi corridoi, bui come er catrame
soli e abbandonati, ar destino ‘nfame
indifferenti e sordi, j'accecano la fantasia
imprigionandoli pe' sempre ne la loro pazzia.
Giorni uguali, mai ‘na fine
‘n cerca de ‘na rosa co le spine
che punga, colori, la vostra crudeltà
ridando speranza a sguardi senza età.
Giuseppe Mincuzzi
**********
P.S. Questa poesia è piaciuta tanto Fiamma Satta (giornalista,
sceneggiatrice e conduttrice della Rai) da volerla pubblicare nel suo
ultimo libro “Rose D’Amore.
Er Poeta Metropolitano - Giuseppe Mincuzzi
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