Sito Letterario & Laboratorio di Scrittura Creativa di Monia Di Biagio.
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"Scritturalia" è la terra delle parole in movimento, il luogo degli animi cantori che hanno voglia di dire: qui potremo scrivere, esprimerci e divulgare i nostri pensieri! Oh, Visitatore di passaggio, se sin qui sei giunto, iscriviti ora, Carpe Diem!
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Flavio
Registrato: 19/06/08 11:16 Messaggi: 33
Località: Voghera (PV) Interessi: ...tutti!
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Se per Itaca volgi il tuo viaggio,
fa voti che ti sia lunga la via,
e colma di vicende e conoscenze.
Non temere i LestrÃgoni e i Ciclopi
o Posidone incollerito: mai
troverai tali mostri sulla tua via,
se resta il pensiero alto, e squisita
è l'emozione che ti tocca il cuore
e il corpo. Né LestrÃgoni o Ciclopi
né Posidone asprigno incontrerai,
se non li rechi dentro, nel tuo cuore,
se non li drizza il cuore innanzi a te.
Fa voti che ti sia lunga la via.
E siano tanti i mattini d'estate
che ti vedano entrare (e con che gioia
allegra!) in porti sconosciuti prima.
Fa scalo negli impori dei Fenici
per acquistare bella mercanzia,
madrepore e coralli, ebani e ambre,
voluttuosi aromi d'ogni sorta,
quanti piú puoi voluttuosi aromi.
Rècati in molte città dell'Egitto,
a imparare dai sapienti.
Itaca tieni sempre nella mente.
La tua sorte ti segna quell'approdo.
Ma non precipitare il tuo viaggio.
Meglio che duri molti anni, che vecchio
tu finalmente attracchi all'isoletta,
ricco di quanto guadagnasti in via,
senza aspettare che ti dia ricchezze.
Itaca t'ha donato il bel viaggio.
Senza di lei non ti mettevi in via.
Nulla ha da darti piú.
E se la troverai povera, Itaca non t'ha illuso.
Reduce così saggio, così esperto,
avrai capito che vuol dire un'Itaca.
© Costantino Kavafis
Selezionata da FlavioB 17/08/2003 _________________ Flavio |
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Monia Di Biagio Site Admin
SCRITTURALI
Età: 50 Registrato: 06/02/05 16:39 Messaggi: 5976
Località: Viterbo Interessi: Scrivere & Viaggiare Impiego: Scrittrice & Giornalista (Free Lancer) Sito web: https://www.facebook.c...
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Grazie Flavio, molto belli questi versi dai quali è facile evincere la continua, disperata ricerca di una bellezza misteriosa e inafferrabile, un'evocazione di attimi nascosti e di amori cantati ora con accenni violentemente sensuali ora accorati e nostalgici, mescolati a una tragica visione della storia intesa come eterno scontro tra gli uomini e il destino.
Non conoscevo questo autore, ma sono subito andata a leggere la sua Biografia su Wikipedia, e dunque (dato che così facendo tu ci hai appena proposto di conoscerlo) passo a pubblicare la sua Biografia nella sezione "Scrittori & Poeti", a questo link: Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! |
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Kavafis: scelta di poesie.
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TORNA
Torna sovente e prendimi,
palpito amato, allora torna e prendimi,
che si ridesta viva la memoria
del corpo e antiche brame trascorrono nel sangue
allora che le labbra ricordano, e le carni,
e nelle mani un senso tattile si riaccende.
Torna sovente e prendimi, la notte,
allora che le labbra ricordano, e le carni...
**************
SOTTO CASA
Ieri, vagando in un quartiere
fuori mano, passai sotto la casa
dove solevo entrare adolescente.
Amore ivi s'apprese alla mia carne,
con la sua forza prodigiosa.
E ieri,
come passai per quella strada antica,
d'un subito imbellirono per incanto d'amore
le pietre, i magazzini, i marciapiedi,
e muri, e balconi, e finestre:
nulla di brutto era rimasto, là .
Come ristavo e guardavo la porta,
ristavo, e m'attardavo laggiù sotto la casa,
tutto l'essere mio risprigionava
l'emozione, serbata, di piacere.
****************
FIGLIO D'EBREI
50 d. C.
Fu pittore e poeta, corridore e discobolo,
Iante d'Antonio, bello come Endimione,
Cara alla sinagoga la sua gente.
"Quelli sono i miei giorni più preziosi,
quando abbandono la ricerca estetica
e lascio l'ellenismo ardito e bello,
con la sovrana cura
delle bianche, perfette, corruttibili membra.
Allora sono quello che vorrei
essere sempre: figlio d'Ebrei, dei sacri Ebrei."
Dichiarazione troppo ardente. "Sempre
figlio d'Ebrei."
Non fu così. Non fu così. Ché l'Arte
e l'Edonismo d'Alessandria l'ebbero
loro figlio iniziato, consacrato.
***********
BRAME
Corpi belli di morti, che vecchiezza non colse:
li chusero, con lacrime, in mausolei preziosi,
con gelsomini ai piedi e al capo rose.
Tali sono le brame che trascorsero
inadempiute, senza voluttuose
notti, senza mattini luminosi.
************************
EKOMISA EIS THN TECNH
(Portai nell'Arte mia)
Sto, seduto. Fantastico. E brame e sensazioni
portai nell'Arte mia - appena intraveduti
visi, vaghi contorni; di non compiuti amori
poche memorie labili. A Lei voglio concedermi.
Forme della Beltà delinea, esperta; e colma
tutta la vita, quasi inavvertitamente:
associa percezioni, associa le giornate.
**************************
Aspettando i barbari (1908)
Che cosa aspettiamo così riuniti sulla piazza?
Stanno per arrivare i Barbari oggi.
Perché un tale marasma al Senato?
Perché i Senatori restano senza legiferare?
E’ che i barbari arrivano oggi.
Che leggi voterebbero i Senatori?
Quando verranno, i Barbari faranno la legge.
Perché il nostro Imperatore, levatosi sin dall'aurora,
siede su un baldacchino alle porte della città ,
solenne e con la corona in testa?
E' che i Barbari arrivano oggi.
L'Imperatore si appresta a ricevere il loro capo.
Egli ha perfino fatto preparare una pergamena
che gli concede appellazioni onorifiche e titoli.
Perché i nostri due consoli e i nostri pretori sfoggiano la loro rossa toga ricamata?
Perché si adornano di braccialetti d'ametista e di anelli scintillanti di brillanti?
Perché portano i loro bastoni preziosi e finemente cesellati?
E' che i Barbari arrivano oggi e questi oggetti costosi abbagliano i Barbari.
Perché i nostri abili retori non perorano con la loro consueta eloquenza?
E' che i Barbari arrivano oggi. Loro non apprezzano le belle frasi né i lunghi discorsi.
E perché, all'improvviso, questa inquietudine e questo sconvolgimento?
Come sono divenuti gravi i volti!
Perché le strade e le piazze si svuotano così in fretta
e perché rientrano tutti a casa con un'aria così triste?
E' che è scesa la notte e i Barbari non arrivano.
E della gente è venuta dalle frontiere dicendo che non ci sono affatto Barbari...
E ora, che sarà di noi senza Barbari?
Loro erano comunque una soluzione.
(La poesia letta da Gerard Depardieu nella prima puntata di Rockpolitik, trasmissione di Adriano Celentano.) _________________ I Miei Siti On-Line: (profilo su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | (pagina personale su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | (gruppo Scritturalia su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! |
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