Sito Letterario & Laboratorio di Scrittura Creativa di Monia Di Biagio.
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Monia Di Biagio Site Admin
SCRITTURALI
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“Vite parallele”
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Sinossi
Un amabile racconto di fantasia, a tratti misterioso a tratti comico e romantico. Marito e moglie, tornano entrambi a casa, nella stessa casa, nello stesso momento, ma non si incontrano in nessuna stanza: come è possibile? Lo scopriremo solo alla fine del racconto mediante la voce esperta di una Medium, stile Poltergeist, che spiegherà al marito preoccupatissimo per le sorti della moglie scomparsa, che la stessa è proprio lì con loro solo in una dimensione sovrapposta, perché in casa loro da qualche parte si è aperto uno Stargate, un passaggio temporale, per un universo parallelo…. Riusciranno a trovarlo e soprattutto riusciranno a far tornare nella giusta dimensione la moglie sana e salva?
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<<Silviaaaaa! Sono tornato….>> Nessuna risposta giunse dal piano superiore. <<Silviaaaa….>> chiamò nuovamente Fabio, poi: “Starà davanti al computer” pensò tra sé e sé, mentre saliva i gradini a due a due per recarsi di sopra, nella stanza del computer, dove generalmente la moglie si rifugiava per correggere i compiti dei suoi alunni delle scuole medie e stilarne i giudizi utilizzando un programma di videoscrittura. <<Silvia, allora, sei forse diventata sorda?>> Fabio stava dicendo queste parole quando varcando la soglia del piccolo “studio blu”, così lo chiamavano perché avevano deciso di arredarlo esclusivamente con oggetti blu, p.c., stampante, cornici dei quadri compresi, tutto era blu, un colore che lei amava molto e che diceva gli donava concentrazione…. Beh, davanti a quel computer acceso, con il cursore lampeggiante accanto all’ultima parola lasciata a metà: “MICHELE SELVAGGINI: Il ragazzo si impegna molto, ma a volte concentrazione in aula e capacità di memoriz|” non c’era proprio nessuno! “Che strano?!” pensò Fabio: “ha lasciato il p.c. acceso…. Forse è in bagno a farsi una doccia e non mi ha sentito arrivare!”. La porta del bagno era chiusa lui diede qualche colpo con le nocche delle mani sullo stipite, imitando la canzoncina di Pinocchio: <<Silvia, amoreeeeee. Allora sei qui? Adesso entro e ti vengo a prendere…. Sto arrivandoooo….>> Il box doccia era chiuso, l’acqua non scorreva e dentro la sala da bagno Silvia non c’era! Ma…. Forse aveva ricevuto un telefonata ed era uscita di corsa da casa, chissà cosa poteva essere successo? Fabio tornò nell’altra stanza a spegnere il computer, poi tornò di sotto nel salotto e decise di telefonare a casa dei suoceri per sapere se Silvia fosse lì da loro: <<Ciao Agata, Silvia è li da voi? Ah, nooo? No niente non ti preoccupare…. Sì, lo so, è solo che sono tornato a casa da 15 minuti e lei non c’è…. Sì, sì, certo, hai ragione, forse è uscita a comprare qualcosa che gli mancava per cena…. Sì, certo, adesso controllo…. Sì, sì, scusa…. No, non ti devi preoccupare…. Sì, quando arriva ti faccio chiamare…. Sì, d’accordo ciao Agata!>> La madre non l’aveva più vista dal momento dell’intervallo scolastico, da quando cioè, come era suo solito da anni, da quando ovvero Silvia era seduta su quei stessi banchi come scolara, le portava un po’ di pizza per fare lo spuntino di mezza mattinata, al driiin della ricreazione madre e figlia si vedevano tutti i giorni, tranne il Mercoledì, giorno libero di Silvia, ma oggi non era Mercoledì, bensì Sabato! Fabio su consiglio della suocera provò a chiamarla sul suo cellulare, ma il suono di questo giunse dalla stanza accanto, la sua borsa, la sua cartellina con sopra il libro di Storia dell’arte, ed il suo telefono, erano lì dove lei li poggiava sempre appena tornava a casa, sul comò dell’ingresso.
E già infatti Fabio li aveva già notati entrando, era anche per questo che da subito fu sicuro che la moglie fosse in casa. Si affacciò dalla finestra della sala da pranzo che dava sul retro, dove c’era il box auto, la macchina di Silvia era lì, parcheggiata male come al solito. Tutto sembrava normale e lo sarebbe stato se a questi particolari di vita quotidiana, fosse anche seguita la presenza di Silvia a casa, ma lei invece non c’era…. Fabio cominciò ad agitarsi veramente! Forse era andata a fare la spesa con una amica, in fin dei conti seppur fuori era già buio, erano solo le 18.30 della sera, per prima cosa controllò nella mensa della cucina se c’era il pane, Silvia si dimenticava sempre di comprarlo, un po’ perché non aveva mai tempo, tra riunioni scolastiche incontri con i genitori ecc., un po’ perché lei evitava di mangiarlo per non ingrassare e si dimenticava sempre di comprarlo per il marito. Ma anche il pane c’era, un bel filone fresco di giornata…. “Ma certo la riunione sarà di certo lì, come ho fatto a non pensarci prima” disse Fabio a sé stesso: “E siccome era in ritardo come al solito, per sbrigarsi ha lasciato tutto, e si è recata alla scuola a piedi!” distante solo un isolato da casa loro. Fabio prese le chiavi di casa, il suo telefono, se qualcuno lo avesse cercato, si accese una sigaretta e si avviò verso la scuola per controllare dall’esterno se i professori fossero ancora lì. La scuola era chiusa, tutte le luci spente. Ora infreddolito, con mani e naso gelati, immerso nella nebbia, per di più piovigginava ormai da parecchie ore, si fece prendere veramente dal panico. “Silvia dove ca….o sei???” Chiamò quella sua amica, che era sempre in casa loro: -il telefono della persona chiamata è irraggiungibile, si pr….- Riagganciò. Tornò a casa forse Silvia era già lì! <<Silvia, ci sei? Sei tornata?>> Niente, ultimo tentativo chiamare l’amica, poco prima irraggiungibile, sul telefono di casa: <<Ciao Sabrina,sono Fabio, Silvia è lì da te?>> - <<Ah, ciao Fabio. No, veramente ancora l’aspetto! Mi ha dato buca sono due ore che l’aspetto per prendere un tè insieme!>> - <<Quindi tu oggi non l’hai vista per niente?>> - <<No perché mi aveva detto che doveva prima fare i giudizi di fine semestre poi sarebbe passata, per parlarmi di una certa cosa…. Ma cosa non lo so…. Perché non l’ho vista…. Ma perché Fabio, dov’è?>> - <<E che ne so, a scuola non c’è, le sue cose sono a casa, anche la macchina è parcheggiata nel vialetto…. Addirittura ha lasciato il p.c. acceso, ma lei non c’è…. Io sono tornato un’ora fa e non so più che pesci pigliare….>> - <<Fabio stai tranquillo, magari è in palestra….>> - <<Ma certo…. La palestra! Oggi è sabato come ho fatto a non pensarci, Grazie della dritta, Sabrina. Ciao!>> E Mentre Fabio stava nuovamente infilandosi la giacca, per andare a prendere Silvia in palestra…. “Driinnnn-Drinnnn-Dri…” squilla il telefono, Fabio si catapulta: <<Prooonto!>> - <<Fabio sono io Agata…. Ma Silvia è lì, è tornata? Dimmi la verità non è che si sente poco bene? No, perché dovevamo vederci alle 18.30 in palestra, ma non si è vista alla lezione di Step!>> - <<Agata ascolta.… Io Silvia non so dove sia…. Le ho provate tutte come hai detto tu…. Sono andato anche alla scuola, ho chiamato Sabrina, credevo anche io fosse in palestra ma se tu mi dici….>> - <<Oh, mio Dio Fabio, chiamiamo la Polizia?>> -<<Boh, Agata non so che fare…. Forse è troppo affrettato chiamare la polizia…. Che so magari è in centro a fare due passi e tra poco torna!>> <<In centro con questa pioggia, e poi, mi avrebbe chiamato per cambiare programma! No-no, Fabio, chissà dove sarà? Aspettami Arrivo da te, lascio Giovanni a casa tante volte Silvia venisse qui…. E poi però chiamiamo la polizia. Arrivo!>> CLICK!
Agata era appena arrivata a casa di Fabio e Silvia, con quella sua faccia smunta e col corpo tutto in fibrillazione, perché già si era fatta prendere fin troppo dalla frenesia di sapere dove si fosse cacciata sua figlia, senza dire niente a nessuno, giusto il tempo di buttare il cappotto sul divano e disse: <<Fabio hai chiamato la polizia?>> Forse non era il caso di allarmarsi e tutto sarebbe finito con una bella risata, ma meglio prevenire che curare, tanto Agata già aveva fatto il numero e stava già dicendo: <<Agente, può passarmi il Commissario Morini?>> poi passò la cornetta a Fabio: <<Pronto commissario, Sono Fabio Donati…. La chiamo per una situazione insolita che si sta verificando a casa mia…. Le cose stanno così…>> E prese a raccontargli di sua moglie che lui e sua suocera non trovavano più da nessuna parte. Fu il commissario a questo punto, all’altro capo del telefono, a cercare di smorzare un po’ i toni dell’ agitazione in casa Donati. Così Fabio riprese: <<Sì, forse ha ragione lei commissario, devo mantenere la calma, ma io inizio ad essere seriamente preoccupato…. Magari è tutto uno stupido equivoco, ma…. Sì, ok l’aspetto ancora un po’…. In caso la richiamo. Grazie!>> Passarono delle ore, era ormai notte fonda e di Silvia ancora nessuna traccia. Intanto Fabio e Agata erano ormai in fibrillazione. Dopo cena erano stati raggiunti anche dal padre Giovanni e di lì a poco arrivò anche il Commissario Morini.
Cominciavano le ricerche….
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Intanto Silvia davanti al suo computer, incrociò le braccia sopra la testa, fece un po’ di stratching ed esclamò sbadigliante: <<Per oggi basta, ma che ore sono, o mio Dio, è notte fonda!>> Poi prese a ragionare tra sé e sé: “Devo essermi addormentata! Accipicchia: l’appuntamento con Sabrina, ormai è andato e la palestra pure, chissà mia madre come sarà incavolata con me: che p….le! Domani dovrò avvertirle che ho fatto tardi, per finire di redigere le pagelle scolastiche…. Chissà Fabio? Certo sarà già tornato e da un pezzo, ma come mai non mi ha svegliata e mi ha lasciata addormentata qui sulla poltrona fino a quest’ora? Forse anche lui si sarà addormentato di sotto davanti alla Tv, e pensando che io stessi ancora lavorando non mi ha disturbata…. Neanche per la cena? Strano!” Così Silvia scendendo al piano di sotto per dirigersi pian pianino verso il letto, lo chiamò: <<Amoreeee, sei sveglio?>> Al buio per non disturbarlo, convinta che lui fosse nel letto continuò: <<Mi sono addormentata, credevo di aver chiuso gli occhi per 10 minuti, invece…. Scusa ma non ti ho sentito arrivare…. Potevi svegliarmi però!>> Poi, ormai sotto le coperte allungò una mano, ma la parte di Fabio era ancora completamente rifatta e lui non c’era. Sotto il suo palmo solo fredde lenzuola, così accese subito l’abat-Jour: <<Fabio ma dove sei?>> Si rialzò e cominciò a cercarlo per casa, mentre pensava: “Lo avevo detto io che si era addormentato nuovamente sul divano del salotto….” Invece lì non c’era e la tv era spenta. Prese a cercarlo ovunque, persino in garage e intanto continuava a porre domande a sé stessa: “Qui non c’è, qui nemmeno…. Non sarà mica uscito con i suoi compagni di baldorie e non mi ha detto nulla? Beh, adesso lo aspetto sveglia qui, davanti la tv, e quando torna giuro che questo orologio a pendolo glielo tiro in fronte. Ma che ore sono? Le tre??? Giuro che stavolta l’ammazzo!” Invece su quel divano, Silvia, stanca com’era, si addormentò nuovamente.
L’indomani mattina, in un primo momento al risveglio dimentica di quanto fosse accaduto, solo ripresa coscienza al “din-don-dan” dell’orologio che col suo pendolo musicale scandiva le 8.00 in punto, Silvia si alzò di soprassalto. In un primo momento credette che era in ritardo per il lavoro, poi tra uno sbadiglio e l’altro ricordandosi che era domenica, tirò un sospiro di sollievo, che gli si strozzò in gola, quando rammentò che Fabio suo marito, la sera prima era rincasato tardissimo e per di più senza avvisarla! Si diresse così come una furia in camera da letto, e spalancando le persiane, senza un voluto benché minimo di tatto, gridò: <<Buongiorno Fabio! Bravo-bravo, complimenti: è così, dunque, che si fa?>> Ma quando la stanza fu illuminata dai primi raggi del sole del mattino, lei si voltò verso il letto e ancora e solo la sua parte era disfatta, mentre dall’altra Fabio non c’era! Le si prese un colpo, ed in men che non si dica cominciò a pensare al peggio, completamente in preda al panico, con ragionamenti poco ragionati e ragionevoli: “Cavolo il pane avrò nuovamente dimenticato di comprarglielo ed è dovuto uscire a prenderselo da solo al supermarket…. Avrà avuto un incidente? Oh, mio Dio! Forse è in ospedale da ieri e io non lo sapevo… Devo assolutamente chiamare Mamma e Sabrina!” Prima però, elenco alla mano chiamò di fila i tre ospedali della città: niente di suo marito non c’era traccia, fortunatamente! Più dubbiosa che mai sul da farsi chiamò allora la sua amica, per prima. Di chiamare sua madre ancora non aveva voglia, tanto sapeva che lei come prima cosa le avrebbe ipotizzato, col solito tatto: “Tradimento! Mia cara…Te lo dicevo io!” No-no, sua madre ancora no, meglio la Sabry: <<Ciao Sabry, sì, lo so scusa….E’….>> <<Ehilà chi non muore si risente! E’ che non ti sei resa conto del tempo che passava, come al solito, facciamo domani…. Sono curiosa devi dirmi quella cosa….>> <<Già, quella cosa, sai credo ti farà molto piacere…. A domani allora, scusa ma ora devo chiamare anche mia madre…. Sì, ho saltato anche la lezione di Step…. Sì, lo so, devo iniziare a pensare un po’ più a me…. Ciao Sabry a domani… .Ma sì te lo giuro: a domani, ciao!>> Ricordatesi della bella notizia che avrebbe dovuto dare a Sabry il giorno prima ora non aveva avuto il coraggio di dirle che suo marito non era tornato a casa e proprio ora che lei…. Scoppiò a piangere. Si riprese un po’, soprattutto cercò il coraggio in se stessa per affrontare sua madre e la chiamò: <<Ciao mamma…. Mamma ti prego, già mi ha fatto la ramanzina Sabrina…. Si scusa ho lavorato troppo alle pagelle e mi sono addormentata. Senti, per caso, Fabio è venuto a prendere un po’ di pane da te ieri sera? Ah no? No niente, solo che non l’ho sentito arrivare e qui non c’è…. E’ ma mamma ieri non ho avuto tempo di comprare il pane…. Si va bene ma senti la cosa importante è un’altra… E’ cosa dici? Ah, sì va bene, se Fabio torna senza pane ti richiamo e ce lo porti tu, Grazie ciao!>> Sua madre non la lasciava mai parlare, parlava solo lei e così andava a finire che capiva sempre tutto fischi per fiaschi…. Poi tra un po’ le avrebbe pure portato il pane…. Figuriamoci se avrebbe aspettato che Silvia la richiamasse, no, dopo massimo mezz’ora con questa “impellente scusa” le si sarebbe presentata alla porta di casa. Solo allora, le avrebbe dovuto dire la verità: che Fabio era scomparso. Doveva prepararsi all’evenienza: cosa fare ora? Per prima cosa chiamò ripetutamente il cellulare di suo marito, ma già lo aveva fatto prima, mentre in preda al panico si aggirava per casa, e questo ancora risultava spento! Difatti ad ogni ribadita risposta dell’operatore: <<Il telefono potrebbe essere spento o irraggiungibile>> la rabbia di Silvia cresceva e pure la sua paura. Di certo dopo gli ospedali non voleva pensare agli obitori, scioccata da questo pensiero fece subito il numero della Polizia e si fece passare, il commissario Morini, e in un sol fiato disse: <<Commissario sono Silvia Donati, senta, ho un grosso problema, mio marito manca da casa da ieri sera, ho già chiamato i tre ospedali di città, ma nulla, di lui per fortuna in questi non c’è traccia. Sto pensando al peggio. Cosa devo fare? Come mi devo comportare?>> Il Commissario Morini (evidentemente abituato alle scappatelle coniugali, e pensando che anche questa facesse parte di questa annoverata serie) con poche parole placò l’ansia di Silvia. Le disse infatti di attendere ancora un po’, di stare tranquilla che intanto avrebbe fatto qualche ricerca lui e per non pensare al peggio, di concentrarsi su qualcos’altro, magari il pranzo…. Che idea insensata pensò Silvia, io sono distrutta e devo cucinare? Questo è pazzo, ma poi alla terza volta che si alzava e si sedeva dal divano, dopo la millesima volta che ogni 10 secondi riguardava l’orologio, lo fece veramente: per non pensarci si mise a cucinare. “Tanto tra un po’ Fabio torna….” Continuava a ripetersi per farsi coraggio e intanto fremente aspettava la telefonata del commissario.
Dopo un ora, anche la tavola era già apparecchiata di tutto punto, il pendolo cominciò con i suoi armoniosi rintocchi a battere il mezzodì e a questo suono si mischiò quello del campanello, riconoscibilissimo dal doppio “Dlin Dlon – Dlin Dlon”, quella di certo era sua madre! E mentre andava verso la porta, Silvia ora rabbiosa pensava: <<Mah cavolo avverti almeno se mangi fuori! E mo che le racconto a mia madre? Addio patate e addio cotolette, sono pietrificate….E’ ma quando arrivi te lo do io....>> Con un finto sorriso del “va tutto bene!” aprì la porta. Era sua madre insieme al commissario Morini, Silvia si sentì perduta: “Oh mio Dio…. Ormai già sa tutto!” Agata non perse un secondo: <<Silvia ma ti rendi conto che io queste cose le devo sapere dalla polizia? Sei pazza forse? Vuoi farmi morire di crepacuore?>> <<Signora si calmi!>> intervenne il commissario Morini e Silvia aggiunse: <<Si mamma calmati, appunto non volevo allarmarti. Buongiorno commissario, si accomodi. Novità?>> <<Nulla signora Donati. Suo marito comunque non è morto. Ma è sicura se ne sia andato senza neanche lasciarle un messaggio?>> Agata a queste parole crollò sul divano e sospirando disse: <<Ma che morto, quello se la sta spassando! Te l’avevo detto io Silvia…. Ma tu, no. Niente! Non mi stai mai ad ascoltare….>> Silvia la bloccò sul nascere, sapeva quel discorso a memoria ed era ancora bello lungo, sebbene il concetto fosse solo uno: tradimento! Invece rispose al commissario: << Non ha lasciato nulla di nulla. Ho cercato ovunque. Il suo telefono è spento…. Questa proprio non me la doveva fare! Ma che ore sono? L’una?! Cavolo adesso chiamo Luigi…. Fidarsi è bene non fidarsi è meglio!>> E intanto compose il numero: <<Ciao Luigi, che macello ma dove sei? Al Neutronica? Il Rave di tre giorni? Ah…. Senti, ma Fabio è lì con voi? Dai dimmi la verità giuro che faccio finta di niente….>> Luigi, con sottofondo quella musica agghiacciante da totale intontimento, urlava come un pazzo per farsi capire da Silvia: <<Seeeee…. Fabio con noi, quando mai! E abbiamo cercato pure di convincerlo in ogni modo, ma lui niente! Silvia ti giuro ma Fabio dopo il lavoro è andato spedito a casa…. Mi senti? No, ti giuro con noi no c’è!….Si se per caso lo vedo, molto improbabile, ti faccio chiamare subito! Ciao-ciao.>> <<Che figura di mer…. Ma guarda tu se mi tocca fare pure la detective, quando torna giuro che non gli rivolgo più la parola! Anzi appena torna lui me ne vado io!>> <<Silvia si calmi!>> pregò il commissario Morini.
<<Si Silvia calmati….>> stranamente la supplicò pure sua madre.
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La mattina dopo Fabio si stiracchiò allungandosi sul letto, con il volto sorridente, forse aveva fatto un bel sogno, poi improvvisamente si ricordò della sera prima, allungò il braccio sull’altro guanciale con gli occhi ancora socchiusi ed assonnati, ma Silvia non c’èra! Era andato al letto da pochissime ore e al risveglio, pur di riabbracciare la sua Silvia, pensò: “Sono sicuro che è di sotto a preparare la colazione domenicale…. Per farsi perdonare, l’infame, ma ora mi sente!” Così alzatosi dal letto iniziò a dire ad alta voce: <<Silviaaaaaa, non ci provare con le tue sdolcinerie domenicali, noi dobbiamo chiarire!>> Disse con tono risoluto, mentre si annodava la vestaglia, e stava per entrare in cucina come una macchina da guerra! Ma la cucina era deserta. <<Neanche la colazione, ma guarda questa…. Adesso vado e giuro che l’affogo sotto la doccia….>> poi ripensando a quell’astruso pensiero, aggiunse ridendo: <<Silvia, sto per entrare, preparati a morire….>> Però, il box doccia era chiuso, l’acqua non scorreva e dentro la sala da bagno, Silvia ancora una volta, non c’era! Ci volle un attimo a far passare Fabio dall’ironia al pianto, era già al telefono con sua madre, in lacrime: <<Ti rendi conto mamma…. No, non è tornata, non l’ha mai fatto…. Stanotte qui con me c’era anche Agata e il Commissario Morini. Se ne sono andati alle tre del mattino…. Sono disperato! Si a questo punto sono sicuro che è con un'altro…. Ma no quale incidente, la sua macchina è qui già ho controllato…. Il suo telefono è sempre spento o irraggiungibile, diciamo pure spento senza mezzi termini! Ospedali e obitori!? Ma mamma…. Ma no dai, non arriviamo a pensare tanto…. E va bene, non sarà il tipo ma una botta di testa la possono avere tutti…Va bene dai li chiamo basta che ti calmi….! Oh, mio dio che vergogna….>> tuuuu-tu-tu, il telefono era libero, Fabio chiamò tutti i tre ospedali di città e anche gli obitori. Silvia era salva! Almeno questo. Ma allora dov’era?
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Agata era rimasta a casa con la figlia che si era presa un giorno di permesso dal lavoro e ora entrambe sul divano, anche quella sera non avevano chiuso occhio si sostenevano reciprocamente, mentre tremolanti un po’ per la vergogna subita, un po’ per lo sconforto sorseggiavano un tè. Poco dopo arrivò nuovamente il Commissario Morini, ma con sé non portava alcuna novità riguardante Fabio.
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Intanto Fabio, insonne, era ormai mattina, piangeva sconsolato sul divano, dove era rimasto in attesa del ritorno di Silvia dal giorno prima, prendendosi un giorno di permesso dal lavoro. Mentre Agata preparava tre caffè: per lei, Fabio ed il Commissario. Ancora nessuna notizia di Silvia. <<Signor Donati….>> <<Diamoci del tu commissario>> <<Fabio, mi hai detto ieri che quando sei arrivato il p.c. era acceso…. Stavo pensando che se si tratta di un rapimento come supponiamo, forse salvato da qualche parte sull’H.D. c’è un messaggio di riscatto dei rapitori…>> <<Giusto…. Andiamo a controllare, per di qua, commissario!>> <<Ecco questo è il documento che Silvia stava scrivendo ieri…. Ma un momento…. Ieri non era così lungo, ricordo bene che l’ultimo giudizio era quello di Michele Selvaggini…. Commissario glielo giuro, non lo sto inventando, era l’ultimo giudizio in pagella lasciato a metà, prima di spegnere il p.c. naturalmente ho salvato questo file, per evitare di far perdere questi preziosi dati a mia moglie…. Ma ora ci sono 4 giudizi in più, praticamente tutta la classe al completo, quando ha finito di scriverli, Silvia è stata qui? Oh, mio Dio, cosa sta succedendo???>> Fabio era terrorizzato, il commissario più razionale e altamente incredulo per natura, la Madre di Silvia invece assolutamente istintiva, chiamò subito al telefono una sua amica medium, che dopo qualche minuto era lì. La mente di Agata faceva strani collegamenti di idee, già in condizioni normali, figuriamoci in condizioni di panico puro. Bisognava lasciarla fare…. Purtroppo! Perché difatti pochi minuti dopo, tra l’incredulità e la più totale diffidenza di Fabio e il Commissario, arrivò la Medium Morgane. Fece appena in tempo a suonare, che Agata le aprì e l’abbracciò sull’uscio, e lei impressionando gli astanti con un numero da circo subito disse: <<Silvia è qui non la sentite? Ecco è lì sul divano che piange stretta al petto di…. Tuo Agata, tu sei con lei, c’è anche lei commissario, e vedo anche un'altra figura….>> Fabio era ormai sconvolto da anni da sua suocera, ma dopo questa, in un momento così delicato l’avrebbe voluta prendere veramente a calci nel sedere, buttandole fuori di casa lei e la sua amica pazza più di lei! Anche il commissario sbottò: <<E no, care signore! Se intendete portare avanti in questo modo allucinante le indagini, io me ne vado, cavatevela da soli qui, io torno al distretto e proseguo le mie indagini da lì!>> Il commissario uscì a gambe levate, chiudendo di colpo la porta d’ingresso alle sue spalle! Fabio ora contro due pazze da legare, senza più il commissario e chiuso solo nel suo dolore: era ormai inerme agli eventi…. Che sempre più si stavano facendo tragicomici! Madame Morgane, fregandose altamente dell’uscita di scena del commissario e del continuativo silenzio di Fabio, ma facendosi solo forza sulla presenza di Agata che la seguiva come un adepto cagnolino, proseguiva nelle sue insensate affermazioni: <<Ecco Agata, sono rimaste solo tre figure, il commissario Morini se ne è andato anche dall’altra dimensione…. Capite cosa significa?>> Scioccati Agata e Fabio risposero all’unisono e con voce tremolante e rotta in gola <<Noooo!>> <<Oh…. Incolti-scettici…. Significa che stiamo vivendo l’identica situazione, noi ed i nostri corrispettivi nell’altra dimensione, deve esserci qualcosa di scatenante che ha aperto il varco tra le due, e Silvia senza saperlo l’ha oltrepassato, ed ora è di là e tu Fabio sei di qua, perché quando sei arrivato a casa quel varco si era già richiuso, ed è stata una fortuna se no sareste scomparsi entrambi, non sapendo mai che stavate vivendo un vita parallela, perché gli abitanti del sopra sono gli stessi del sotto…. Infatti la terza figura che stentavo a riconoscere sono proprio io…. Sono sicura che anche l’altra me stessa ci è arrivata a questa soluzione…. Agata mi avrà chiamata anche di là! E se di là ci sono io il gioco si fa più semplice, per me e per voi! Ora resta solo che io mi metta in contatto con lei, cioè con la me stessa n°2, per riaprire forzatamente quel varco e fare a Silvia da ponte, per tornare di qua….>> Agata e Fabio erano sempre più sconcertati ed intirizziti da quel fiume di parole, Fabio che ormai era preso volente o nolente da quell’astruso gioco, riuscì solo a chiedere: <<Madame Morgane, ma se togliete Silvia da di là, sarà sempre lei o la seconda Silvia, insomma sarà la mia Silvia? E chi resterà di là al suo posto? Se noi di là ci siamo, perché non ci sono due Silvie ma solo una….Ovvero la mia Silvia?>> <<Caro mio solo la tua Silvia è andata fisicamente di là, cancellando l’altra, noi ci siamo perché siamo in tutte e due le dimensioni, non abbiamo varcato il passaggio e non abbiamo cancellato i nostri alter ego! Quando Silvia tornerà di qua, perché la faremo tornare…. Al suo posto di là ricomparirà l’altra se stessa, che non capirà cosa sia successo, è come se l’altra Silvia avesse dormito, invece la nostra Silvia seppur sbalordita ed inizialmente incredula, tornerà di qua e si ricorderà tutto, non capendo solo come ha fatto a passare di là…. Questo starà a me scoprirlo…. Su al lavoro, portami nella stanza del computer>> <<Lo studio blu andiamo!>> <<Adesso io mi concentrerò e entrerò in trance davanti al computer acceso, se non erro ieri pioveva, Fabio tu dovrai andare davanti al pannello generale dell’elettricità ed al mio via togliere e rimettere in pochi secondi la corrente, dobbiamo ricreare il lampo, che ieri ha aperto il varco proprio in questo punto…. Ne sono certa, sarà Agata a darti il via, quando mi vedrà sufficientemente in trance…. Ah, e tu Agata non ti avvicinare per nessun motivo al p.c. altrimenti passeresti anche tu di là con me….>> <<Oh, ma cherie Morgane, sarà pericoloso per te…. E se resti di là al posto dell’altra te stessa?>> Chiese piagnucolante Agata. E la Medium le rispose: <<Se l’altra me stessa è preparata come me ora è già davanti al computer con Silvia, su bando alle ciance, ho fatto parecchie volte qua e là che credete, solo l’altra me è la prima volta che la incontro, che tutte le forze intergalattiche me la mandino buona…. Su coraggio, cominciamo!>> Fabio scese di sotto era già pronto con il dito sul pulsante rosso dell’ off dell’intero sistema elettrico di casa, mentre tendeva l’orecchio, verso il piano superiore, in attesa del grido di Agata: “SPEGNI!”. Passarono alcuni, interminabili drammatici minuti, poi Agata a squarciagola urlò: <<FABIO VAIIIII, ORA!>> passarono tre secondi, non di più agata più forte di prima gridò: <<RIACCENDI!>> Spinto e re-spinto il bottone rosso, Fabio era già alla sommità delle scale, stavolta aveva volato, quattro gradini alla volta…. Madame Morgane era svenuta, con lei sulla sedia del p.c. c’era anche Silvia senza sensi, svenne anche Agata, Fabio non sapeva più chi far riprendere per prima: <<Silvia, Agata, Morgane: vi prego riprendetevi! Ce l’avete fatta!>> <<Cosa credevi miscredente….>> rispose la Medium con un sottilissimo filo di voce, segno evidente che tutte le sue forze l’avevano abbandonata, però se rispondeva almeno stava bene! Anche Agata stava pian piano riprendendo i sensi tanto era stato forte il lampo che in una frazione di secondo l’aveva accecata e glieli aveva fatti perdere…. E ancora con gli occhi socchiusi, e non ancora pienamente in sé, già riusciva gridare a squarciagola: << Dov’è la mia Silvia? E’ Tornata la mia Silvia?>> Fabio corse da sua suocera, la strinse a sé più affettuosamente che mai, dato che le sue astruse idee avevano portato a buon compimento l’intera vicenda e le sussurrò: << Sì, cara Agata! Apri gli occhi, e guarda tu stessa: la nostra Silvia è nuovamente qui con noi!>> Anche Silvia iniziò a tossire, mentre piano riprendeva i sensi, Fabio amorevolmente le si avvicinò pian piano ancora completamente incredulo su quanto appena accaduto: <<Amore, amore mio, svegliati dai….Brava così!>> Poi l’abbracciò forte, era tornata, la prese in braccio e la mise a sedere sul divano letto. Una voce stridula e sottile chiamò: <<Fabio: Silvia l’ho vista!>> Agata si stava rialzando con la testa che gli girava terribilmente e pronunciò queste parole, tenendo stretta con una la mano dell’amica, che piano stentava a riprendersi, con l’altra invece teneva forte sua figlia, quasi a non volerla mai più mandare via. Morgane, stava muovendo il collo avanti ed indietro, quasi per sgranchirsi, era finita neanche avesse corso su e giù per le scale 100 volte senza sosta. Fabio aiutò la medium a sollevarsi dalla sedia: <<Sono vecchia ormai per certe cose!>> <<Voi siete un angelo Madame Morgane, altroché! Grazie, grazie!>> Le disse Fabio abbracciandola con grande affetto e ora anche grandissima stima. Fabio invece era in piedi davanti a quelle tre donne stanche e commosse sul divano, dai suoi occhi scendevano lacrime di gioia, avrebbe voluto baciare, dandole mille baci e mille ancora sua moglie, ma aveva paura che così debole non avrebbe potuto sopportare troppe persone calorose addosso a lei, la stretta di Agata bastava ed avanzava per il momento. Leggermente Silvia si riprese e le prime parole che pronunciò furono: <<Fabio, prima che scompaia ancora: sono incinta!>> Giornata tremendamente emozionante per il buon Fabio: <<C’è nient’altro che devo scoprire oggi?>> Esclamò fiero Fabio mentre rideva a crepapelle, e stavolta un bacio mozzafiato glielo diede davvero a sua moglie, finalmente tornata a casa!
Monia Di Biagio
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NOTE AL RACCONTO: “Vite parallele” racconto iscritto al Premio cinematografico a tema: “Stargate”.
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Questo racconto è tratto da “Destini”: Racconti di Vita, di Sogni, d’Amore e di Fantasia. Copyright © 2009 [Monia Di Biagio]. ® Tutti i diritti riservati. _________________ I Miei Siti On-Line: (profilo su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | (pagina personale su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | (gruppo Scritturalia su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! |
Ultima modifica di Monia Di Biagio il Gio Mar 19, 2009 2:11 pm, modificato 2 volte in totale |
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Monia Di Biagio Site Admin
SCRITTURALI
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Località: Viterbo Interessi: Scrivere & Viaggiare Impiego: Scrittrice & Giornalista (Free Lancer) Sito web: https://www.facebook.c...
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Ho ultimamente revisionato, aggiornato, rivisto, corretto e modificato questo racconto.... Un bel "Total Lifting" insomma: e ora mi piace di più! _________________ I Miei Siti On-Line: (profilo su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | (pagina personale su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | (gruppo Scritturalia su FaceBook) Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! |
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