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Sito Letterario & Laboratorio di Scrittura Creativa di Monia Di Biagio.

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Viaggio a Praia (Monia Di Biagio)
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Monia Di Biagio

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SCRITTURALI


Età: 49
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Monia Di Biagio is offline 

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Impiego: Scrittrice & Giornalista (Free Lancer)
Sito web: https://www.facebook.c...

MessaggioInviato: Gio Ago 23, 2007 5:40 pm    Oggetto:  Viaggio a Praia (Monia Di Biagio)
Descrizione:
Rispondi citando

“Viaggio a Praia (estate 2007)”

****************

Sinossi

Questo che segue, è un Reportage di Viaggio. Il “Reportage di Viaggio” è un genere letterario che illustra le persone, gli eventi, ciò che vede e ciò che prova l'autore che si trova in un paese straniero o un luogo inconsueto, generalmente per il suo amore del viaggio in quanto tale; può anche avere forma diaristica (diario di viaggio o diario di bordo). Per essere classificabile come letteratura deve ovviamente avere una narrativa, o morali e valori, al di là della semplice registrazione di date ed eventi, come possono essere altri generi diaristici, ad esempio il diario di bordo; può parlare di avventura, esplorazione o scoperta, ma anche essere a tema bucolico o paesaggistico, e in questo genere possono talvolta ricadere reportage turistici e giornalistici. Questo “Reportage di Viaggio” è stato appositamente scritto, per l’omonima sezione di Scritturalia, il mio Sito Letterario e Laboratorio di Scrittura Creativa:
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La scelta poi di inserirlo anche in Destini, è semplicemente stata dettata dal fatto che: il racconto così scritto di getto, su monitor, per i miei Utenti e Lettori di Scritturalia, poi mi è piaciuto e proprio perché, risultato un misto di mia narrativa e più celebre poesia, che all’unisono, in pieno, hanno ben saputo descrivere e rispecchiare (neanche a farlo apposta…) quei miei/nostri giorni trascorsi a paria a mare, in Calabria, durante l’Estate 2007.

****************

GEORGES BATAILLE, SCRIVEVA:

"E questa è forse la più bella, la più profondamente rapinosa storia d’amore.... Il destino, a quanto pare, volle che Emily Brontë, pur bella, ignorasse in modo assoluto l’amore, ma volle tuttavia che ella avesse della passione una conoscenza angosciosa: quella conoscenza che connette l’amore non soltanto alla chiarezza, ma anche alla violenza e alla morte - perché palesemente la morte è la verità dell’amore. Come l’amore è la verità della morte."

(Brano tratto da "LA LETTERATURA E IL MALE")

Comincerò questo mio nuovo raccontare, così: "Ecco, finalmente.... Dopo due anni di attesa: mi rimetto, ci rimettiamo nuovamente in viaggio!" Ebbene: due lunghi anni, interamente ed esclusivamente dedicati alla casa nuova e a tutte le spese più importanti da sostenere per quest' ultima (neanche a ribadirlo) per una "eterna viaggiatrice" come me, vi assicuro, non è stato PERNIENTE semplice.... Una come me, ovvero: colei che c'ha "la valigia facile", sempre pronta a partire, per conoscere, per scoprire, per viaggiare ovunque.... E ovunque non è mai troppo.... Anzi è sempre troppo poco: perché "il Mondo non basta mai!" ed una "Vita è sempre e comunque troppo poca" per visitarlo tutto! Ciò premesso, come me la son cavata proprio, non so... Ancora oggi e ben suppongo per tutta la mia vita li considererò "2 anni persi"... PERSI NELLA MATERIALITA' DEL DIVENIRE! Ad esempio, al sol pensiero che quel pezzo della mia cucina, quel mobile, quel divano erano o potevano ben essere un mio nuovo viaggio "chissà dove": c'era solo largamente da arrabbiarsi.... Da lasciare TUTTO VUOTO, avrei fatto meglio! COI PREZZI CHE CORRONO (in euro) POI: almeno avrei RIEMPITO me stessa! Certo, la fantasia, i sogni, i ricordi mi hanno appoggiata e dato man forte nelle "crisi di astinenza da viaggio".... Fino appunto all'estate 2007! Un viaggio, un regalo, presto capirete perché.... A fine giugno, per circa un mese, io e mio marito ci siamo recati a "Praia a Mare", in Calabria, in provincia di Cosenza. Posto stupendo! Certamente da visitare e tra tutti i meravigliosi luoghi del mondo: CERTAMENTE, proprio questo, da non perdere.... Il mare poi, lì: non sapete che meraviglia! Solo per farvi un miserissimo esempio: ho vissuto in Versilia per 4 anni e sono praticamente nata sul Tirreno (Costa Maremmana) e se ciò non bastasse i primissimi anni di vita li ho trascorsi sull'Isola d'Elba (dunque sempre Tirreno).... Ma quello che ho visto-vissuto lì, vi giuro non è lo stesso mare. Uno lo guarda, ci si immerge godurioso e si chiede: "Anche questo è Mar Tirreno?" sembra impossibile tanto in quel tratto di costa calabra: l'acqua è limpida, chiara, pulita, cristallina!

Insomma, proprio per iniziare come si sol dire dall'inizio, le cose sono andate così: mio zio (....e scusate, qui già mi commuovo, presto capirete perché) aveva acquistato proprio su questo tratto di mare, una casa, una bellissima casa, per sé e la sua famiglia; tante volte mi/ci aveva invitato ad andarla a visitare.... Ma sapete bene già da soli come vanno queste cose: presi-stretti dalla quotidianità, i tempi per farlo, sembran non essere mai maturi.... Fino all'estate 2007!

DON DELILLO, su "Body Art" - ed. Einaudi, SCRIVEVA:

"Non sai amare le persone che ami fino a quando non scompaiono all'improvviso. Allora ti rendi conto di esserti tenuta un po' discosta dalla loro sofferenza, di esserti spesso risparmiata, di avere solo di rado abbassato la guardia del cuore, di aver tessuto le tue trame di dare - e - ricevere..."

Mio zio PURTROPPO ci ha lasciati prima.... Di questa "indimenticabile vacanza"! Dopo tanto, quando finalmente l'avevamo organizzata, e la data di partenza era stata già stabilita, non ne abbiam potuto godere con lui, troppo tardi... Troppo tardi! Troppo tardi! Non finirò mai di ripetermelo.... Tanto che noi, capirete bene, dopo il grave lutto in famiglia e la mancanza, forte, di quell' anima buona, non più in mezzo a noi e "ancora troppo presente" ovunque i suoi cortesi passi abbiano calpestato questo mondo, non volevam più andarci.... A Praia, intendo, senza di lui! Non sarebbe più stata la stessa cosa, così da tanto tempo progettata e mai realizzatesi. Poi mia zia, carissima, una dolcezza di donna, una grande donna, si è ricordata e ha praticamente deciso per noi: <<Dovete andare, comunque!>> ci ha detto. Un solo giorno, una sola telefonata, la valigia rimasta lì vuota per troppo tempo, in un sol colpo era già piena, non solo di vestiti ma anche di tante lacrime, ivi riversate per quello che "stavamo ricevendo, ma non avremmo più potuto contraccambiare..." Forse, in nessun modo! Così stavolta, realmente, partivamo solo per loro, (e non più come al solito solo per noi, per il nostro benessere, sebbene tanto ne avevamo bisogno "per staccarci un po’" dalla ripetitiva quotidianità dei due anni appena trascorsi). Così siam partiti soprattutto per un ricordo, una memoria ancora intatta, un amore.... Quello soprattutto dei miei zii, che tanto ci tengono a noi, e il loro bene infinito si coglie soprattutto in questi momenti, in questi amorevoli gesti.... Attimi di vita di incalcolabile valore, indimenticabili, che giungono a te proprio quando tu sai di esser di troppo, quando mai ti faresti avanti con richieste ritenute al tempo impossibili…. E già scartate.... Cancellate dalla mente, dal calendario, dal programma.... Mia zia no! Nonostante il suo cocente e recentissimo dolore, era lì, fisicamente a chilometri di distanza e con la mente certamente e naturalmente ancor oltre, a ricordarci della "nostra vacanza", decisa in giorni più felici, un solo mese prima a casa nostra. E quanto fu bello e inaspettato quel pranzo tutti insieme, deciso veramente sul momento.... Ma questa sarebbe tutta un'altra storia da raccontare con estrema gioia, amore e passione.... Così, letteralmente: "con la morte nel cuore", siam partiti.

Imbarazzati, proprio come se di troppo, incommensurabilmente al tempo presente, ci stavamo approfittando. Ma quel luogo, quella casa, quel giardino, quei terrazzi stile Liberty a picco sul mare.... Su una distesa di profumatissima Macchia Mediterranea.... Un sogno.... Dopo tanto un sogno, stavolta finalmente ad occhi aperti, reale-regale, un regalo, appunto! Il regalo più grande, per chi come un bimbo attendeva sotto l'albero un dono da Babbo Natale, che invece non arrivava mai e non si palesava più: e ormai da troppo tempo!

Quello che vi racconto oggi, come vero e proprio "Reportage di viaggio", lo porto nel cuore, privatamente, da fine Giugno... Solo ora ho deciso di trascriverlo, pubblicarlo: così da rendervi partecipi di questo mio/nostro viaggio, che assolutamente non posso considerare solo come "un viaggio", bensì come "il viaggio" e certamente ancor di più come "un momento indimenticabile di vita recentemente vissuta".

Partimmo così (premessa della decisione all'ultimo secondo, è già stata fatta) il 23 giugno, in macchina: Io, David e Prity (il nostro amato coniglietto nano - razza: “testa di leone” (Eppur sempre, grandemente, coniglio!) da Viterbo per Praia a Mare. Mio zio ci aveva già "per sempre" lasciati il giorno 9 dello stesso mese.... Due valige, una gabbietta, l'imbocco dell'autostrada poco lontana, da casa nostra.... Insomma ci eravamo messi già in cammino, su un percorso molto lungo a guardar la mappa, tutta con sapienza e logico rigore, disegnata a puntino, a mano, per noi: da mio Zio.... CIO' NONOSTANTE cosa realmente ci aspettava non ci era dato sapere.... Certo era, che: "NON SAREMMO ANDATI IN UN POSTO QUALUNQUE"! E la gioia di questo DESIDERATO, INASPETTATO, REGALATO VIAGGIO: stava, PROPRIO, tutta qui! Fu bellissimo ritrovarsi "quasi improvvisamente", superata già da un po’ la Capitale, alle falde del Vesuvio! Bello, maestoso, imponente.... Svettante nell'azzurro del cielo! E solo ai suoi piedi, ci si rende conto, ci si sente anche noi, tutti noi, più Azzurri nell'anima! Sebbene quella visione forse sarebbe stata l'ultima affascinantissima, del percorso che ci accingevamo ad intraprendere.... Difatti, lungo la via dell'andata, a frenare ripetutamente il nostro passo, la nostra andatura, la nostra frenesia di giungere "proprio là...", fu senza ombra di dubbio, la FAMIGERATA A3: Salerno-Reggio Calabria…. E a questo punto son certa non racconterò nulla di nuovo, a nessuno! Una strada: tutta curve, innumerevoli ostacoli, un continuo susseguirsi di deviazioni (a destra e manca) e un'infinità di cantieri aperti che solo a numerarli (...noi siamo arrivati a 72!) pareva impossibile! E ancora lavori in corso, dove però da tempo era più che evidente non "lavorava più nessuno"! E di tanto "da farsi" restava solo una logora segnaletica, quella stessa che ormai reputo sia una vera e propria EVITABILISSIMA presa in giro: "Stiamo lavorando per voi!".... Dove? In quale epoca? In quale universo parallelo? (Questa purtroppo è l'ITALIA DEI TEMPI IMPRECISATI, eppur COSTOSISSIMI!). Sembrava, così realmente, non saremmo giunti mai a destinazione, ancora "fine" al nostro desiderato orizzonte, non si vedeva.... Quel tratto di strada, ma oserei meglio dire, con rabbia e indignazione: quel percorso a ostacoli, quelle montagne russe, quella labirintica corsa campestre e chi più ne ha più ne specifichi, certo COMUNQUE neanche la fantasia di una scrittrice riuscirebbe mai a definirla Autostrada... DOVEMMO PURE PAGARLA, e profumatamente: 36 euro. E io che mi aspettavo che al casello avrebbero, loro, pagato noi, per aver fatto da cavie, ed esser giunti, come bianchi topolini (perché sbiancati dalla paura!) alla fine del percorso di prova: "intatti e sani"! Invece no: dovemmo pure pagare "il divertimento concessoci"! Certo è che, ad esempio, per entrare a Gardaland si paga meno, e il divertimento del "su e giù" oltre che più sicuro, è anche migliore! E ancora oggi non mi capacito, come sia possibile, che la "Salerno-Reggio Calabria", non sia annoverato come "il più grande" tra i Parchi Giochi Italiani, alla tregua di Caneva, Mirabilandia.... L'Italia in Miniatura.... Ecco forse questa è la definizione più giusta, dato che proprio su quel lunghissimo tratto di strada: il turista, lo straniero, il patriota possono cogliere la "piccolezza" dello Stato Italiano! Quello delle tasse, dei politici che girano in elicottero (tanto il carburante lo offriamo noi cittadini....) e la "Salerno-Reggio Calabria", non la percorreranno mai.... Ed è proprio a furia di non percorrerla più e mai (mica son scemi!) che magari FERMAMENTE CREDONO che sia finita-completata, e già da un pezzo.... Quando invece ci sono lavoratori-pendolari che sono costretti a percorrerla ogni "santo giorno" e ogni giorno si ripeteranno, tra sé: "Questa è l'Italia!", ed alzeranno il volume dello stereo per assordare questi brutti pensieri! E recarsi comunque a svolgere il loro dovere quotidiano che finirà poi, come ogni mese, per esser dimezzato negli introiti casalinghi, a favore delle casse dello Stato! Ad ogni modo, "ANCHE NOI DI PASSAGGIO" (miracolosamente: una tantum!) "donata" a chi si dicesse "Stava lavorando per noi!" la quota richiesta, eravamo finalmente alla fine del guaio: Uscita Lago Negro: quasi casa! Ci aspettavamo di vederla spuntare da un momento all'altro, la scorgevamo sulla mappa e sentivamo di essere vicini. Eccola finalmente, "beccata al primo colpo", diversamente sarebbe stato impossibile tanto le indicazioni di mio zio erano, su quel foglio, riportate precise al millimetro. Come del resto era stato lui, per una intera vita: preciso sempre! Dinnanzi ai nostri occhi una serie di villini a schiera, curatissimi e precisissimi, splendenti nel loro biancore, immersi nei loro bei giardini, a picco sul mare, protetti alle spalle dalle cime del Pollino. La macchina quasi si parcheggiò da sola e davanti al cancello giusto, sembrava l'automobile stessa quel percorso lo conoscesse già, avesse riconosciuto il suo "posto auto". Lessi l'etichetta col Cognome di mio zio sulla colonnina di cinta.... Un tuffo al cuore.... Era proprio quella! Ci raccontammo poi subito dopo con mio marito la sensazione che ci aveva dato l'arrivo, gli attimi trascorsi davanti a quel cancello prima di varcare quella soglia.... La forte sensazione era la medesima: ci sentivamo a casa!

Era come se avessimo fatto tutti quei chilometri di strada, per ritrovarci esattamente dopo 4 ore, ancora dinnanzi al cancello di casa nostra! E questa stessa sensazione questo stesso sentimento ci accompagnò, vivo dentro noi, tutto il resto della vacanza! Eravamo a casa, l'aria famigliare non lo smentiva, anzi accentuava maggiormente questa sensazione, questo amorevole sentimento, che come un affettuosissimo abbraccio, tutte circondava le nostre persone, immobili dinnanzi a quel regalo, tutto ancora da scartare.

JOHN CLARE, una volta, SCRISSE:

“Primo Amore”

“Non ero mai stato acceso prima
da un amore così improvviso e dolce,
il volto di lei era come un fiore sbocciato
e mi rubò il cuore.

Il mio volto impallidì come morto,
le mie gambe rifiutarono di camminare,
e quando lei mi guardò, di cosa potevo dolermi?

La mia vita e tutto il resto pareva diventato di creta.

E poi il sangue mi salì al viso
e mi tolse la vista,
gli alberi e i cespugli intorno
sembravano mezzanotte a mezzogiorno.

Non riuscivo a vedere nulla
e i miei occhi cominciarono a parlare
parlarono come corde di uno strumento musicale,
e il sangue mi bruciava il cuore.

Sono forse i fiori la scelta dell’inverno?
Il letto dell'amore è sempre la neve?

Ella parve udire la mia voce silenziosa
senza riconoscere le preghiere dell’amore.

Non vidi più un volto dolce
come quello che mi era davanti.

Il mio cuore ha lasciato la sua dimora
e non potrà più tornare.”

Non avevamo ancora varcato il cancello, eppure AMAVAMO GIA' quella casetta che inondava gli occhi con la sua luce, con un Amore potente sprigionato da ogni poro del muro, COME E FORSE PIU' DI CASA NOSTRA! Come bimbi prendemmo a scartare l'involucro di quel prezioso regalo, prima lentamente, sciogliendo piano il fiocco, poi più freneticamente, per vedere la sorpresa, eravamo ormai dentro il regalo stesso! Furono giorni bellissimi e sereni, quelli trascorsi: dentro al "nostro regalo"! Una casa, il mare, il giardino.... La pace che da tanto cercavamo e da tempo ormai anelavamo più di ogni altra cosa e finalmente ritrovata.... In un sol colpo, tutte le mie aspirazioni, i miei hobby all'unisono, donati "così semplicemente", teneramente, allo stesso tempo, nello stesso istante: un istante di vita che non scorderò mai!

-Adoro il mare: l'aria che profuma di salsedine, il clima marittimo.... La salute che migliora subito! Le nari che respirano tutto e ti accorgi di odori, profumi che non sentivi più da tempo. E in quel momento chiedi a loro, a te stessa: "Dunque c'eravate anche voi? Prima, non vi ho sognato!" No! come per la "Petite Madelaine" di Proust: quegli odori, sapori, non si scordano mai! E riecco anche la Versilia (eppur così lontano da essa, nel tempo e nello spazio...) farsi prepotentemente largo nel mio cuore!

-Adoro il giardinaggio: io tra le piante letteralmente "mi ci perdo": le curo, le amo, cerco per loro e per gli occhi che ne godranno, la perfezione-stilistica-naturale.... Mi si dice e ripete continuamente che "io abbia il pollice verde".... Non so se è la definizione più giusta, so che io insieme alle piante vivo e mi piace smisuratamente loro vivano e a volte addirittura risorgano da morte certa, con me! Ed il solo ritrovarsi in un giardino, già così ricco delle migliori e più belle diverse specie floreali, non puoi far altro che curarlo, amarlo, sistemarlo.... Di sovente annaffiarlo, quando capisci al primo fiore, il primo di una lunga serie di nuovi germogli, che quell'acqua è il vero miracolo del nostro pianeta! E per ore e ore mi son persa in quel giardino.... E quanto l'ho amato, anche rispetto al mio: solo una tundra, rispetto a cotal magistrale esempio di vita! Senza mai sentire la fatica, anzi più serena, rilassata e soddisfatta! E quando anche la più piccola delle piantine nascoste, fu mia, ben predisposta alle mie cure, "quel giardino segreto", che per me più non ne aveva: fu mio, lo sentii del tutto mio, fino il fondo al cuore, con tutta la mia Anima!

-Adoro prendermi cura e vivere in una bella casa: imprimere in questa, la mia Anima, perché una casa senza anima, è solo un contenitore vuoto. Ed anche il ritrovarsi in una casa che la sua anima "già ce l'ha", così forte e schietta, perturbante: non deve scoraggiarci dal non ivi lasciarvici un segno della nostra... Perché se così fosse, significherebbe, non viverci, come se mai ci fossimo stati, passati...Come se lei, la casa, niente avesse dato a noi, e noi di ripiego nulla a lei!

KARIN BOYLE, una volta SCRISSE:

“Sei la mia consolazione più pura,
sei il mio più fermo rifugio,
tu sei il meglio che ho
perché niente fa male come te.

No, niente fa male come te.
bruci come ghiaccio e fuoco,
tagli come acciaio la mia anima -
tu sei il meglio che ho.”

Cominciai così sin dal primo giorno a dare tutta me stessa a quella casa, a quel giardino.... E naturalmente a godermi quello splendido luogo, quell' incantevole mare: E PROPRIO PERCHE' LORO TUTTI INSIEME, ALL' UNISONO, TANTO STAVANO DANDO A ME, A NOI! E poi, sincerissimamente, nessuna di queste cose, di queste attività, rubò tempo alle altre! Anzi maggiormente le avvalorò, perché tutte si congiungevano e si incastravano tra loro in tempi perfetti, rilassanti e perfetti...Senza alcuno sforzo iniziai, iniziammo ad amare Praia, quella casa, quel giardino quel mare.... La nostra vacanza era veramente cominciata!

WILLIAM BLAKE, una volta, SCRISSE:

“Il Segreto dell’Amore”

"Non cercare mai di dire al tuo amore
l’amore che mai si può dire;
il vento lieve soffia
in silenzio, invisibile.
Io dissi al mio amore, dissi al mio amore:
tutto ciò che nel cuore avevo,
tutto — tremando, temendo
ahimè! — è andato via!
Appena se ne fu andata
giunse un viaggiatore
in silenzio, invisibile:
la prese con un sospiro."

La prendemmo così, con un sospiro incantato, quella casa, appunto come viaggiatori invisibili.... E l'amammo ancora! Ancora com'era stata infinitamente amata! Solo oggi scopro che mio zio, quando fu in quella casa per l'ultima volta, le tirò un bacio.
Forse ben sapeva, sentiva che non ci sarebbe più tornato...Che quella era proprio l'ultima volta, che ancora si sarebbero incontrati, su questo mondo.... Ebbene quel bacio, l'ultimo giorno lì, poco prima di lasciarmi alle spalle quel cancello ormai ri-chiuso, glielo tirai affettuosamente anche io, come a dire: "Grazie splendida casetta di questi giorni trascorsi con te!”

Guillaume Apollinaire, una volta, scrisse:

“Amica mia penso a te…”

...Al tuo color di sole, alla tua grazia.

La casa è vuota da quando il mio raggio di sole
è andato a tuffarsi in mare.

Se vedi i sommergibili
Di' loro che t'amo.

Se le nubi s'addensano
Di' loro che t'adoro.

Se la mareggiata infuria sugli scogli della riva
Di' agli scogli che sei la mia pietra preziosa

Se qualche granello di sabbia brilla tra i mille granelli
di sabbia della spiaggia
Digli che sei la sola gemma che amo.

Quando vedrai il postino
Digli con quanta impazienza aspetto le tue lettere.

Ti mando mille baci mille carezze.
Che ti raggiungeranno come le parole raggiungono
l'antenna del telegrafo senza fili.

Se vedi dei feriti
digli che la mia sola ferita è quella che hai inferto
al mio cuore.

Se a volte pensi
pensa che il mio pensiero è sempre con te...
…E che t'adoro."

Un' unica volta, durante la vacanza, io e mio marito ci fermammo a pensare, a riflettere tra noi e scambievolmente ricordarci: quante vacanze avevam fatte in giro per il mondo, sin dai tempi del nostro fidanzamento, quando allora iniziammo, insieme, con l'Isola di Rodi.... E tutte queste le avevamo trascorse nei migliori alberghi, villaggi.... Quelli super lusso, quelli a "5 stelle/S".... Eppure SOLO ora, proprio come in "Le Candide" di Voltaire, ci sentivamo nel posto migliore del mondo.... E quel posto proprio come "Il Candido" ORA ben sapevamo fosse: "casa nostra"! Proprio quella: dove non c'è chi ti rifà il letto; o ti fa trovare il bagno sempre pulito e perfetto, a qualsiasi ora del giorno e della notte, che non fai neppure in tempo ad usarlo; o lo Chef che ti chiede, già alle 5 del pomeriggio: "Cosa posso far preparare stasera ai signori per cena?"; o il Somelier che sceglie sempre il vino più giusto, sebbene prima te lo faccia comunque assaggiare.... ("Ma se è quello più giusto?" Mi son sempre chiesta, io....) NO! Quella semplicemente era "casa nostra" e la bellezza era tutta nel sentirla tale. Quella in cui se vuoi: lasci il letto disfatto, quella in cui decidi all'ultimo momento se cucinare qualcosa o andare al ristorante.... Quella che ami di più rispetto a qualsiasi altro posto al mondo, perché sei tu a doverla curare, a doverla tener bene, per te stesso, per trascorrere comunque una bella-rilassante vacanza! E la cosa più bella era e resterà sempre, a simbolo di questa meravigliosa vacanza: destarsi la mattina e ancora assonnati recarsi a far colazione su quell'incredibile terrazzo. E il caffè (grazie alla moderna tecnologia) già pronto, nero e bollente, ad attenderti per farsi lentissimamente sorseggiare. E già, con tutto intorno, le cicale che di mattino presto già cantavano sonoramente; e gli sconvolgenti profumi della Macchia Mediterranea; e il mare già limpido ai tuoi piedi, in una scala di celeste irriproponibile anche per mano e vezzo del più capace dei pittori; colore irripetibile poi quando di pomeriggio diveniva di un accecante verde smeraldo: "Chiare e dolci acque" che sembravano dirti, delicatamente sussurrarti: "Ti sto aspettando!"

Yves Bonnefoy, una volta scrisse:

“Il cuore, l'acqua non intorbidita”

"Sei allegra o triste?
Come saperlo,
salvo che nulla pesa
al cuore senza ritorno.

Nessun passo d’uccello
Su questa vetrata...
...Del cuore attraversato
Da giardini ed ombra.

Un pensiero di te
che ha bevuto la mia vita

Ma tra queste foglie
nessun ricordo.

Sono l’ora semplice
e l’acqua non intorbidita.

Ho saputo amarti,
Non sapendo morire?"

Ecco ora lo sapevo, ormai ne ero certa: mio zio aveva saputo amare tanto, troppo quella casa e in essa, con essa, non aveva saputo morire! Come raccontare questa casa, questa vacanza, su una pagina bianca? Mille e mille parole credo di aver già sprecato, eppure mi sembra di non aver detto poi molto, di non aver raccontato nel migliori dei modi possibili, quello più giusto e rispettoso, circa "il dono largamente ricevuto", trascrivendo la realtà di quel sentimento, che per mano mi ha condotto e sempre accompagnato, in quei giorni trascorsi lì!

Hans Magnus Enzensberger, una volta, SCRISSE:

“La pagina bianca”

"Quella che hai giusto in mano è quasi bianca,
ma non del tutto, non esiste bianco totale:
è liscia, dura, tenace, sottile, e di solito
crepita, scivola, cigola, si strappa, è quasi inodore;
e com'è non rimane; si ricopre
di menzogne, assorbe tutto, orrori, contraddizioni,
sogni, angosce, trucchi, lacrime, brame,
finché saranno asciutti, gialli, ammuffiti, grigi,
finché il tutto s'ammolla, nella pioggia, si sbriciola, nell'immondizia,
sempre più esiguo.

Forse soltanto se è della qualità migliore…
ove poi meglio di tutto è forse ciò che nessuno
vi ha scritto: un pesce, una saliera, una stella,
un unicorno, un elefante, una testa di bue,
emblema di S. Luca.

Ciò che ti appare
se lo metti in controluce - resiste,
mille anni, forse, o solo un minuto ancora."

Un solo minuto ancora dunque per raccontarvi Praia, così com'è: con la sua spiaggia vastissima, sabbiosa e sassosa all'unisono.... E proprio questi ultimi, sassi, a noi interessavano di più.... Quegli stessi che i proprietari e gestori degli stabilimenti balneari, scansavano e raccoglievano in infiniti-altissimi mucchi, solo per far ANCOR PIU' piacere al turista, per offrir loro una spiaggia più morbida e sabbiosa! Ora quegli stessi sassi, tutti bellissimi e sempre diversi, coloratissimi, son qui a casa nostra! Quegli stessi che nel viaggio di ritorno ci han "pesantemente" accompagnato, fino a poi, numerosissimi com'erano, a trovar giusto posizionamento nel nostro giardino viterbese! E per "giusto posizionamento" ancora una volta intendo che (manco a farlo apposta...) precisamente son bastati, in maniera millimetrica, fin dove noi intendevamo (solo nei nostri scultorei-progetti) arrivare! Oppure potrei ad esempio raccontarvi della vicinissima, Lucana, Maratea con il suo imponente "Cristo Redentore".... Ben 30 metri di cemento armato, che ti scrutano, ti sommergono in un solo unico-immenso abbraccio, e ti metton nel cuore una paura atroce e la sol redenzione dovrebbe esser data dal "coraggio di andarci sotto"! Metri di enorme stazza che ti fan sentire così piccolo....Come comunque già ben sapevi di essere! O ancora potrei trascrivere dell' altrettanto vicinissima, Campana, Sapri, con la sua caletta, il suo golfo, il suo mare, lo storico sbarco dei "300", strategicamente segnalato da un obelisco sul quale era appena stata posta la "corona d'alloro" per il 150° anno dallo sbarco.... E andando più giù, ancora nella nostra amata penisola, potrei dirvi dell'intera giornata trascorsa a Diamante: cittadina marittima, bella e imperdibile! Con le sue erte viuzze, tutte dipinte e scritte, dai marciapiedi fin su ai tetti, tanto che anche per premio Europeo ricevuto viene annoverata come: "la cittadina dei murales"! In effetti, qui, la magnificenza della "scrittura urbana" si è fatta Arte! E per non fermarci ancora, scendendo ancor più giù, potrei raccontarvi della bianchissima Tropea.... ANCHE luogo di villeggiatura, prescelto, dai nostri Vip connazionali.... Dove il gossip si fa così intenso, tanto poi da dire che "i protagonisti stessi si trovassero alla Maldive"! Ma quale Maldive??? A Tropea stavate! A Tropea!

Nella nostra bellissima Calabria... Uno dei luoghi di mare più belli al mondo! ...Altro che Maldive! Ecco a dirvi tutto ciò, mi sembra di non dar giusto peso ad una vacanza che PER ME, PER NOI: è stato ANCHE e SOPRATTUTTO altro.... Potrei, ad esempio, anche raccontarvi dell' Isola di Dino, circa la quale c'è chi dice che prenda questo nome per il suo 1° guardiano che si chiamava, appunto, Dino; chi invece più realisticamente afferma che così si chiami, per la proprietà di Dino Ferrari.... In effetti noi abbiam fatto anche il "giro dell'isola" su barcone: tour interessantissimo, con l'ingresso nella sua "Grotta Azzurra" e anche in quella "del leone"...E quante volte l'abbiamo fotografata, data la sua incomparabile bellezza, da ogni supposta "migliore" angolazione.... Ma raccontarvi tutto questo, non conta nulla, sebbene di "Reportage di Viaggio" stiam parlando, e proprio perché: ad esempio proprio questa isoletta, come l'ho vissuta, vista io dal mio terrazzo, vedendola cambiare ogni giorno, col tempo sereno o il mare in tempesta, nessun Tour qualsivoglia potrà più darmelo! Ed io tanto meno saprei come darlo a voi...Le mie parole non potranno mai essere il mio cuore, i miei occhi, sebbene mi sforzi nel renderli tali, equivalenti, equipollenti!

MIGUEL CERVANTES, SCRIVEVA:

"…perché l’amore, a quanto ho sentito dire, a volte vola e a volte cammina; per uno va in fretta, per l’altro va piano; gli uni li scalda appena, altri li incendia; alcuni li ferisce, altri li uccide; in un momento si scatena la corsa dei suoi desideri e nello stesso istante l’ha terminata e conclusa; al mattino suol mettere l’assedio a una fortezza, e la stessa notte gli si arresa, perché non c’è forza che gli si opponga. Perché per attuare ciò che vuole, l’amore non ha miglior ministro dell’occasione: e di essa si serve in tutte le sue imprese, specialmente agli inizi."

Ecco sol di questo vorrei dirvi, raccontarvi: "amore agli inizi", "fulmine a ciel sereno".... Una casa, un mare, un "unico" attimo di vita! Così come "sincerissimamente" sopra detto, io di Praia ricordo ad esempio, con estremo affetto, la tabaccaia che ci ha regalato una pianta grassa (che mancava nella nostra collezione) per il nostro giardino viterbese; la signora dell'alimentari che ci "metteva via le scatole" per raccoglier e portar via i nostri (ovvero i loro) "bellissimi sassi"! Ciro, il venditore di c.d. masterizzati, della nostra spiaggia, del nostro stabilimento, che non riusciva a venderci mai nulla, ma che con noi, proprio in Calabria, ci parlava del suo Senegal, ed insieme a noi ci parlava di "Capo Verde", e lui con accento squisitamente Modenese.... E anche questo tutto sommato ci sembrava incredibile, "fuori dal mondo".... Dal mondo di tutti, non quello del cuore! Oppure, ancora potrei narrarvi delle divertenti serate musicali e artistiche "lungo la passeggiata", sempre affollatissima, al centro di Praia; o ancora, della buonissima nostra pizza preferita da "Rinaldi", tanto ci abbiam messo a trovarla e ri-mangiarla come piaceva a noi, ovvero come la fan dalle "nostre parti", ma poi l'abbiam trovata.... E mai più lasciata! Potrei ancora dirvi, raccontarvi dello strabiliante: SANTUARIO DELLA MADONNA GROTTA, un pellegrinaggio fin sulla cima dell'irta salita, che poi "finalmente giunto sulla sommità" ti lascia senza fiato e parole, e non per la stanchezza, ma solo per la maestosità della grotta stessa, tanto che come "seno di madre" attende e da fresco ricovero al pellegrino...Così che come proprio in natura, non vorresti più uscire di lì! Per rinascere e scoprirti ancora diverso.... Potrei dunque raccontarvi "proprio di questi sassi", che tanto abbiamo amato, sino a raccoglierne sin troppi & mai troppi.... Perché bellissimi, coloratissimi, sempre diversi uno dall'altro! Ed anche in questo caso specifico, il "dono maggiore" è stato un altro: tra tutti questi sassi ci sono apparsi e "donati": quelli a forma di cuore!Tanto che, ogni giorno, sul nostro cammino, durante la nostra "scientifica e minuziosa raccolta sassi", improvvisamente, inaspettatamente uscivan fuori dalla sabbia, ANCHE: "sassi a forma di cuore"! Ancora un regalo?
Me lo chiedo ancora, anche oggi che "in bella mostra" li ho qui...Con me! Ancora una volta dunque dovrei parlarvi non semplicemente di un luogo, ma "dell'Amore donateci gratuitamente" da questo luogo!

ROBERT BURNS, una volta, SCRISSE:

“Una Rosa Rossa”

"Oh, il mio amore è come una rosa rossa
appena sbocciata in giugno.

Oh, il mio amore è come una melodia
che dolcemente accordata risuona.

Cosi bella tu sei, ragazza mia,
ed io sono così innamorato
e ti amerò anche, mia cara,
quando i mari saranno prosciugati.
Quando i mari saranno prosciugati, mia cara,
e le rocce fuse nel sole!

E ti amerò ancora, mia cara,
finché scorreranno le sabbie della vita.

Addio, mio unico amore,
addio per il momento!
Tornerò, amore mio,
se anche dovessi fare diecimila miglia!"

Uno tra questi sassi, solitari e unici, "a forma di cuore", (..."la rosa rossa", poeticata da Robert Burns...), e più realisticamente: il sasso più bello e grande in assoluto da noi raccolto, (proprio perché improvvisamente, come gli altri del resto!) si era palesato in tutta la sua bellezza e perfetta forma cuoracea-naturale, sui nostri passi! Così come gli altri subito lo abbiam raccolto e posto in giardino.... E neanche a farlo apposta, PROPRIO il giorno 07/07/07,il 7 poi tra l’altro è il numero magico per eccellenza, ovvero il giorno stesso che definitivamente avevamo finito con la nostra personale "manodopera in giardino", manodopera naturalmente solo atta a cercare di rendere bello e vivo come un tempo, quanto di bello già c'era!

FILIPPO II DI SPAGNA, una volta, SCRISSE:

"Non sapendo come dimostrarvi
la mia gratitudine,
vi invio il ritratto della mia persona
appeso a una catena
in modo che con questa
mi teniate prigioniero
tutti i giorni della mia vita."

SINCERISSIMAMENTE: più leggo questa dedica, "sin troppo sudditevole e licenziosa", più mi fa ridere! Noi invece, tutto sommato, trovammo solo un sasso.... Uno dei quei tanti sassi, posto proprio lì, sul nostro cammino, il nostro andirivieni per "andare e tornare alla spiaggia".... Ma su quel nostro quotidiano percorso, i sassi cambiavan sempre, di forma e posizione.... DUNQUE: certamente un "sasso unico", se paragonato ai miliardi di sassi che giacciono in ogni dove sulla nostra terra.... E fu proprio su questo che riportammo per iscritto "il nostro più sincero pensiero di ringraziamento". Così, proprio quel "numerico-particolarissimo giorno", abbiam riposto con "amorevole dedica", su quel sasso, "il segno del nostro passaggio", ma soprattutto del nostro "Grazie, di cuore!", sotto l'ulivo.... Anche nostro albero preferito.... Cresciuto proprio al centro di quell'adorabile giardino! Dunque: ancora una volta i tempi avevan combaciato perfettamente, neanche a farlo apposta, ribadisco perfettamente! Ecco ancora una volta, CHE PRATICAMENTE, ogni vacanza diviene personalissima, particolarissima, unica! Ecco che non contan più i luoghi che hai visto, ma "come li hai visti-vissuti".

Andate a Praia, vivetela voi stessi, con un sentimento completamente diverso dal mio: solo con il vostro sentimento! Praia è e resterà sempre un luogo per me, per noi speciale, ma suppongo possa essere "speciale per tutti", perché ancora SALVIFICO e ancora non toccato, o meglio deturpato dal grande turismo di massa! Praia è "semplicemente bella"! Non è artefatta. Sentirsi a casa vostra, lì, sarà facile anche per voi!

BUON VIAGGIO, BUON SOGGIORNO!

*********

Vi lascio con Franco Fortini, (autore che io ho anche avuto il piacere di intervistare) in “Traducendo Brecht”, ove lui scriveva:

"Un grande temporale
per tutto il pomeriggio si è attorcigliato
sui tetti prima di rompere in lampi, acqua.

Fissavo versi di cemento e di vetro
dov'erano grida e piaghe murate e membra
anche di me, cui sopravvivo.

Con cautela, guardando
ora i tegoli battagliati ora la pagina secca,
ascoltavo morire
la parola d'un poeta o mutarsi
in altra, non per noi più, voce.

Gli oppressi
sono oppressi e tranquilli, gli oppressori tranquilli
parlano nei telefoni, l'odio è cortese, io stesso
credo di non sapere più di chi è la colpa.

Scrivi mi dico, odia
chi con dolcezza guida al niente
gli uomini e le donne che con te si accompagnano
e credono di non sapere.

Fra quelli dei nemici
scrivi anche il tuo nome.

Il temporale
è sparito con enfasi.

La natura
per imitare le battaglie è troppo debole.

La poesia
non muta nulla.

Nulla è sicuro, ma scrivi."

(Franco Fortini - Einaudi Editore)

***************

Così è stato per me. Così, esattamente, ho cercato di fare: nel redigere questo "Reportage di Viaggio"! E permettetemi ancora una dedica, a conclusione di "questo nostro viaggio insieme", permettetemela: a mia zia, che ha saputo (...oltre le sue, più volte ribadite e certamente inattese forze...) tornar a Praia "da sola"...

"Donne in rinascita"

"Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita. Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta. Che uno dice: è finita. No, finita mai, per una donna. Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole. Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti da la morte o la malattia. Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola. Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare. Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai. E sei tu che lo fai durare. Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane. Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto. Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa. Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così." E il cielo si abbassa di un altro palmo. In quell' uomo ci hai buttato dentro l'anima; ed è passato tanto tempo, ce ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata. Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento. Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine. Ed è stata crisi. E hai pianto. Dio quanto piangete! Avete una sorgente d'acqua nello stomaco. Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino. Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo. Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore. "Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?" Se lo sono chiesto tutte. E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile. Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi? E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.

Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti. Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te. Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa. Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa. Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente. Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel. Parte piano, bisogna insistere. Ma quando va, va in corsa. E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande. Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli. Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo. Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto. Stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse". Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia. Per chi la incontra e per se stessa. È la primavera a novembre. Quando meno te l'aspetti."

(Brano tratto da: "Una Trasmissione", di Jack Folla)

Io e David, seppur nel nostro piccolo, avremmo voluto rappresentare "per lei, oggi solo per lei...": QUELLA INATTESA PRIMAVERA DI NOVEMBRE…

Caramente, Monia Di Biagio.
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Questo racconto è tratto da “Destini”: Racconti di Vita, di Sogni, d’Amore e di Fantasia. Copyright © 2009 [Monia Di Biagio]. ® Tutti i diritti riservati.

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MessaggioInviato: Gio Mar 19, 2009 2:14 pm    Oggetto:  
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smile 124 Ho ultimamente revisionato, aggiornato, rivisto, corretto e modificato questo racconto di viaggio.... Un bel "Total Lifting" insomma: e ora mi piace di più!
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